Fallimento albergo: il sottosegretario Alfano indagato. «Sereno, atto dovuto»

Fallimento albergo: il sottosegretario Alfano indagato. «Sereno, atto dovuto»
2 Minuti di Lettura
Martedì 21 Luglio 2015, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 22:03
TORRE ANNUNZIATA - . Compare anche il nome del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano tra gli indagati accusati di omesso controllo per il fallimento di una società con sede in Penisola Sorrentina. Un fulmine a ciel sereno per il parlamentare di Ncd, che da un anno e mezzo riveste l'incarico nel ministero guidato da Roberta Pinotti. L'inchiesta, coordinata dal pm Marco Mansi della Procura di Torre Annunziata che fa parte del pool di magistrati del procuratore capo Alessandro Pennasilico, è stata condotta dai finanzieri, agli ordini del colonnello Carmine Virno e punta a ricostruire le fasi che hanno preceduto il crac della società alberghiera.



Secondo l'accusa, l'omesso controllo sui conti societari avrebbe cagionato il fallimento dell'azienda «Afa srl» che gestiva un albergo a Nerano. Un hotel di lusso, vicino al mare, immerso nella parte più caratteristica della Penisola Sorrentina e che ricade nel Comune di Massa Lubrense. Per quel fallimento, avvenuto nel 2008, risultano iscritti nel registro degli indagati i nomi del presidente e dei due sindaci del collegio, uno dei quali è proprio Alfano, di professione commercialista e revisore dei conti.



Intorno alle 14 di ieri, infatti, Gioacchino Alfano ha varcato l'ingresso del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata, accompagnato dal suo avvocato. L’orario scelto è quello in cui gli uffici giudiziari sono ormai vuoti, le udienze sono concluse e si gode di una maggiore discrezione. Era stato invitato a comparire dinnanzi al pm Mansi, che voleva interrogarlo in qualità di indagato. Un'ora circa di colloquio, durante la quale il sottosegretario ha voluto chiarire la sua posizione.



«Si tratta di una vicenda relativa a diversi anni fa - afferma Alfano - e che non è assolutamente legata alla mia attività politica. Ho chiarito al magistrato di non avere alcuna responsabilità, per il semplice fatto che la società fallita nel 2008, mentre io ho rassegnato le dimissioni dal collegio dei sindaci nel 2006, ovvero due anni prima».

Per questo motivo, secondo il sottosegretario, andrebbe automaticamente a cadere l’accusa di omesso controllo, nei suoi confronti, sui conti della società . «Si tratta inoltre di un’inchiesta che mi coinvolge in maniera indiretta - continua Alfano - considerato che non ho mai rivestito ruoli di amministratore della ”Afa srl”, né tantomeno altri incarichi di vertice».



Commercialista, titolare di uno studio ora affidato ai figli e già due volte sindaco di Sant'Antonio Abate, dal 2001 Gioacchino Alfano siede in Parlamento, prima con Forza Italia, poi con il Pdl. Dal febbraio 2014 ha assunto l'incarico di sottosegretario alla Difesa in quota Nuovo Centrodestra nel Governo Renzi. Prima fedelissimo di Berlusconi, adesso vicino ad Angelino Alfano, proprio per Ncd è coordinatore regionale per la Campania, impegnato in prima linea durante le ultime elezioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA