Olimpiadi, Pistorius si arrende
Sudafrica ultimo nella 4x400

Oscar Pistorius
Oscar Pistorius
di Carlo Santi
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Sabato 11 Agosto 2012, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 14:57
LONDRA - Smacco del Caribe agli americani nel giorno della finale di Oscar Pistorius. Bahamas pi forte di tutti nella staffetta 4x400, la gara che indica la potenza di una nazione. Angelo Taylor, l’ultimo frazionista degli Usa, ha lottato a lungo contro Ramon Miller prima di alzare bandiera bianca. A metà rettilineo Miller si è esaltato, ha scavalcato Taylor e ha consegnato la medaglia d’oro (2:56.72 contro 2:57.05 degli americani) ai compagni. Terza, in questa gara nel segno dei Caraibi, Trinidad. Il Sudafrica, che aveva ottenuto la corsia per la finale, ha messo solo il timbro alla sua presenza. Sempre all’ultimo posto, sempre distante da tutti, ha portato il testimone a Oscar Pistorius schierato in ultima frazione. Acclamato dallo stadio con un’ovazione, Bladerunner ha avuto una grandissima soddisfazione, quella che un anno fa al Mondiale in Corea non aveva assaporato perché dopo la batteria il cittì lo aveva escluso dalla finale.



L’Olimpiade continua ad essere un affare per ex dopati nonostante il Cio predichi la purezza e si impegni in mille controlli. Ieri molti protagonisti dell’atletica hanno avuto a che fare con le provette e le squalifiche. Tatyana Lisenko, che ha vinto l’oro del martello con 78.18 era stata squalificata per due anni; la turca oro nei 1500 Asli Cakir (con la compagna di squadra Bulut seconda) nel 2004 dopo il mondiale juniores è stata fermata per ventiquattro mesi prima di sparire. Poi c’è Gatlin, già bronzo nei 100 e ieri super con la 4x100 in batteria.



Nei 1500 disperazione per l’americana Morgan Uceny, che da tre anni vive e si allena a Lucca: toccata all’inizio dell’utlimo giro, è finita a terra dove è rimasta a lungo a piangere.



È caduto un altro record del mondo. Se ne va uno dei primati più vecchi e discussi dell’atletica perché apparteneva alla Ddr. Gladish, Rieger, Auerswald e Mariels Gohr con 41.37 avevano realizzato il primato della 4x100 a Canberra nell’ottobre ’85. Ieri il quartetto americano con Tianna Madison, Allison Felix, Bianca Knight e Carmelita Jeter ha abbattuto il muro dei 41” scendendo a 40.82.Dietro, le giamaicane con 41.41.



La stessa sfida mozzafiato, e quasi certamente con piazzamenti invertiti, ci sarà questa sera con gli uomini. Senza schierare Bolt, e neppure Powell che è infortunato, i giamaicani della 4x100 hanno dato prova di forza correndo in 37.39. Gli statunitensi hanno risposto subito dopo: il loro quartetto, con Gatlin in ultima frazione, ha corso un centesimo più veloce. La prestazione li fa felici perché rappresenta il primato statunitense: migliorato di 2 centesimi il record che apparteneva dal 1992, Giochi di Barcellona, a Marsh, Burrell, Mitchell e Carl Lewis. Stasera in finale non è azzardato prevedere il primo -36”. C’era anche l’Italia. Collio, Riparelli, Manenti e Cerutti hanno ”cambiato” bene ma il problema è che loro vanno piano e hanno chiuso all’ottavo posto in batteria con 38.58.



Meseret Defar è tornata ad essere campionessa olimpica dei 5000 metri dopo aver vinto nel 2004 mentre a Pechino era finita al terzo posto. La signora etiope di Addis Abebe ha corso tenendo nascosta, celata nel reggiseno, l’immagine della Madonna e del bambino. Quel fazzoletto, che ha mostrato a tutti, lo ha baciato dopo la volata vincente contro la keniana Vivian Cheruiyot, 15:04.26 e 15:04.73, con Tirunesh Dibabda terza. Ultimo chilometro rapidissimo, sul piede di 2:40, in una lotta serrata tra etiopi e keniane mentre Elena Romagnolo, che era rimasta in testa per meta gara quando il ritmo era poco più che amatoriale, è scivolata all’ultimo posto (15:35.69).Da dimenticare anche la prova delle azzurre della 4x400 che sono, adesso, la fotocopia (in negativo) delle atlete dell’anno scorso. Il 3:29.01 del tema dovrebbe fare ulteriormente riflettere i tecnici.



L’ultima emozione della notte l’ha regalata il francese Renaud Lavillenie con l’asta. Era già campione olimpico con 5.97 e ha cercato si volare a 6.07 fallendo però il suo assalto.
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