Brasile e Olanda per il terzo posto
Scolari e Van Gaal al passo d’addio

Brasile e Olanda per il terzo posto Scolari e Van Gaal al passo d’addio
di Alfredo Spalla
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Sabato 12 Luglio 2014, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 19:12
BRASILIA - Brasile-Olanda sar per la seconda volta consecutiva l’atto conclusivo dei verdeoro in una Coppa del Mondo. Quattro anni dopo Port Elizabeth. Circostanze diverse: la Seleção, illusa da Robinho e pugnalata da Felipe Melo, tornava a casa dopo i quarti di finale; gli Oranje, esaltati da Sneijder, volavano verso la semifinale contro l’Uruguay. Erano le nazionali di Dunga e van Marwijk. Il primo concluse la sua esperienza il giorno stesso dell’eliminazione, il secondo dopo il titolo di vice-campione continuò fino agli Europei del 2012. A Brasilia (ore 22 italiane), invece, per l’ultima volta saranno sotto la guida di Scolari e Van Gaal, entrambi con la valigia in mano. Il gaucho si dimetterà o sarà esonerato subito dopo la fine della Coppa del Mondo: il presidente José Maria Marin ha scaricato tutte le colpe su di lui, ammettendo pubblicamente di non aver gradito strategia e formazione contro la Germania. L’olandese, invece, lascerà gli europei con l’amaro in bocca, ma un futuro in Premier League sulla panchina del Manchester United. Fosse per loro, la finalina potrebbe pure non giocarsi. Van Gaal l’ha detto chiaramente nei giorni scorsi: «Non si dovrebbe disputare, lo sostengo da dieci anni». Ieri, però, nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico olandese ha cercato di cogliere i lati positivi: «Possiamo tornare a casa senza aver mai perso una partita. L’atmosfera è deludente, ma c’è ancora qualcosa da fare. Possiamo scrivere la storia non perdendo mai in una Coppa del Mondo. Voglio uscire dai Mondiali da imbattuto». Un’impresa che non riuscì nemmeno alla nazionale di van Marwijk, battuta ai supplementari dalla Spagna. Ma Brasile-Olanda sarà anche la resa dei conti fra Scolari e van Gaal. I due non si stanno simpatici e l’hanno dimostrato pubblicamente. Una rivalità che risale alla finale di Coppa Intercontinentale del 1995 fra Gremio e Ajax. Felipão perse 4-3 ai rigori, e a fine gara protestò per l’espulsione Rivarola. In Brasile se ne sono dette un po’: Van Gaal ha insinuato che la Seleção godesse di un calendario troppo amico, Scolari l’ha chiamato di «stupido o mal intenzionato» dicendo di comprendere come mai Rivaldo avesse avuto problemi con lui ai tempi del Barcellona.



IL GENIO ARANCIONE

Ieri Van Gaal ha scritto l’ultimo capitolo dell’acredine: «Mi attengo sempre ai fatti. Il Brasile aveva giocato prima, circostanza che si ripete anche a Brasilia, perché noi siamo scesi in campo un giorno dopo. Sono fatti, non posso farci nulla. La domanda è: perché tutto questo? Scolari dovrebbe riflettere. Ed è capace di farlo». Difficile prevedere l’undici oranje: De Jong si è allenato a parte e non esistono ragione per cui venga impiegato non essendo al 100%; Robben e Van Persie dovrebbero essere esentati, mentre Huntelaar e Sneijder dovrebbero essere titolari. Se l’Olanda arriva alla finalina con il morale basso, il Brasile non è da meno. Commissione tecnica e federazione non vedono l’ora che il Mondiale finisca. Parte della stampa non ha gradito il ritorno di Neymar al ritiro e la sua conferenza, considerandola una mossa mediatica per allontanare il peso del fallimento dai veri responsabili. Nell’ultimo allenamento alla Granja Comary, Scolari ha provato quattro novità: Paulinho, Ramires, Willian e Jô.
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