Bolt, Londra aspetta il record del missile

Usain Bolt
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Giovedì 9 Agosto 2012, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 21:53

dal nostro inviato Carlo Santi

LONDRA - C’ un’altra notte magica da vivere in apnea. La promette Usain Bolt con duecento metri da volare pi che correre anche se, a differenza dei 100, stavolta la concorrenza meno intensa. Semifinale da passeggio per lui, 20.18 con un controllo della gara da non credere, senza neppure sudare e senza neppure salutare toppo il pubblico. Allenamento puro o poco più. «Tutto è andato facile, sono pronto e questa è la mia gara preferita», ha detto Usain che ha aggiunto: «Sono qui per cominciare il mio status leggendario, la pista è veloce, sarà una bella gara».Trema il record del mondo (19.19) ed è possibile ammirare il primo -19”. Prima di lui, in semifinale, impegnandosi un po’ di più contro Spearmon e un Lemaitre che ha interpretato malissimo la gara, frenando e ripartendo, Yohan Blake aveva segnato 20.01. «La corsa è stata una camminata nel parco», ha osservato il rivale-amico (hanno lo stesso coach) di Bolt.

Va di corsa, Bolt, vuole essere leggenda e chiede ancora l’oro. Poi, con il bis individuale, per il Fulmine comincerà la volata con la staffetta per sciogliere ancora una volta il dubbio se è più veloce la piccola Giamaica, 2 milioni e 700 mila abitanti, oppure i grandi Stati Uniti che contano 300 milioni di persone. Gli uomini-jet guidati da Bolt non avranno in pista Powell che, infortunatosi nella finale dei 100 metri, ha chiuso qui la stagione.

Rivincita per Allison Felix: dopo due volte argento ai Giochi, Atene e Pechino, la 27enne di Los Angeles come Marion Jones è salita sul gradino più alto dei podio dei 200 (21.88). Mai in discussione il suo successo mentre Sanya Richards, che inseguiva la doppietta (come Valerie Brisco a Los Angeles e Marie-José Pérec ad Atlanta), non ha mai infastidito nessuna, solo quinta con 22.39.

Aveva vinto l’oro a Pechino, sognava un altro successo. La sua corsa verso la gloria dei 110 ostacoli si è interrotta alla settima barriera: Dayron Robles, l’uomo dell’isola, il cubano primatista del mondo con 12.87, si è infortunato. Via libera al Merritt che vince, non LaShawn, il quattrocentista che si è fatto male in batteria, ma Aries che ha segnato 12.92 davanti al campione del mondo, statunitense anche lui, Jason Richardson (13.04).

La signora del Mississippi, Brittney Reese, è stata la più lunga di tutte: 7 metri e 12 centimetri per vincere l’oro e confermarsi la migliore al mondo, con la russa Yelena Sokolova staccata di 5 centimetri e per la seconda volta in carriera oltre i 7 metri.

Non è stato un giorno felice per i cubani. Il tedesco Raphael Holzdeppe e il francese Renaud Lavillenie, con 5.65, sono stati i migliori nella qualificazione dell’asta, prova dello spavento per il vice campione del mondo Lazaro Borges. Il cubano, uno dei favoriti (come lo era Robles nei 110 ostacoli) insieme a Lavillenie, è rimasto vittima di un incidente: l’asta si è spezzata in tre pezzi mentre cercava di saltare 5.35. Lo spavento è stato tanto e Lazaro, nelle prove successive, non ha più ritrovato la concentrazioneuscendo dalla finale.

È entrata in scena Caster Semenya. L’ottocentista sudafricana campionessa del mondo a Berlino tra mille polemiche sollevate per via del suo sesso, senza difficoltà ha raggiunto la semifinale (2:00.71). In pista sono scese, in queste batterie, due ragazze con il velo, la palestinese Woroud Sawalha e la saudita Sarah Attar. Rigorosamente velate, con maglia a maniche lunghe. La Sawalha, con le unghie dipinte con i colori della bandiera palestinese, ha realizzato il suo primato con 2:29.16 mentre la Attar ha impiegato un po’ di più, 2:44.95 ma ha sorriso. «È stato bello essere qui, è un momento storico per noi», ha spiegato mentre il pubblico dello stadio era in piedi ad applaudirla.

Disavventura londinese per il tedesco Robert Harting. Aveva appena vinto l’oro del disco, Harting, ed è andato a festeggiare dopo aver saltato, in pista, gli ostacoli della finale dei 100. Ha alzato un po’ troppo il gomito e, racconta il tedesco, uscito dal pub è stato derubato di tutto, pass, documenti, soldi: non la medaglia che ha avuto ieri dalle mani di Irena Szewinska. Senza l’accredito, Harting non è stato fatto entrare al Villaggio e ha dormito in una stazione della metro della City.

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