Barbieri a pagamento nelle Rsa
Scatta la protesta degli utenti

Barbieri a pagamento nelle Rsa Scatta la protesta degli utenti
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Martedì 17 Giugno 2014, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 15:29
ASCOLI - Un servizio che erroneamente era stato messo a carico del sistema sanitario. Nulla a che vedere con tagli e spending review, almeno non stavolta, ma semplicemente la correzione di un errore del passato protrattosi per anni. Parliamo del servizio di taglio barba e capelli in essere nelle Rsa di Offida, Acquasanta e Luciani, che fino allo scorso 31 maggio, era compreso nella retta pagata dagli ospiti e che dal primo giugno sarà invece a carico dei pazienti stessi. Mercoledì scorso, durante una riunione svoltasi proprio alla Rsa Luciani, la sgradita notizia è stata data a parenti e pazienti delle quattro strutture residenziali per anziani dal personale in servizio. A svolgere il servizio "barba e capelli" sono quattro barbieri che da cinque anni operano nelle strutture almeno due volte a settimana. In realtà, la prima scadenza era datata gennaio 2014, ma poi l'appalto per il servizio è stato prorogato fino alla fine del mese scorso. La notizia ha creato una certa insofferenza nei pazienti delle Rsa e nei loro familiari, costretti già a corrispondere cifre non proprio esigue per la degenza dei propri cari. I quattro barbieri attualmente sono retribuiti ad ora. Da adesso in poi invece il servizio diventerà opzionale e quindi su richiesta del singolo paziente: "Non esiste altra Rsa in cui questo servizio sia erogato gratuitamente. Capisco il malcontento quando per anni si è potuto contare su un servizio in più incluso nella retta e comprendo il malumore nell'apprendere che d'ora in avanti i parenti non possano più contarci. Ma abbiamo dovuto correggere un errore che era stato fatto". Così interviene la dottoressa Giovanna Picciotti che dal primo marzo dirige il distretto di Ascoli. "Purtroppo per impegni pregressi non ho potuto prendere parte alla riunione di mercoledì durante la quale sono stati informati i pazienti e i loro parenti della sospensione di questo servizio gratuito. Non voglio sottrarmi al confronto, anzi, spero di poterli incontrare la prossima settimana per spiegare loro bene la questione - prosegue Picciotti. - Dal canto nostro ci stiamo impegnando affinché il servizio possa essere mantenuto a costi sostenibili. Ci stiamo infatti confrontando con i barbieri e stavamo pensando di proporre cifre sopportabili e cioè 5 euro per la barba e 8 per i capelli, in modo che i pazienti possano continuare a beneficiarne".
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