Sabrina Salerno a Verissimo: «Il mio primo manager un manipolatore, ha abusato di tante ragazze»

Sabrina Salerno a Verissimo: «Il mio manager mi manipolava, ha abusato di tante ragazze»
Sabrina Salerno a Verissimo: «Il mio manager mi manipolava, ha abusato di tante ragazze»
di Eva Carducci
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Sabato 30 Gennaio 2021, 18:04

Il tempo per Sabrina Salerno sembra non passare mai: «Cerco di fare tutto ciò che è possibile, tra alimentazione sana e sport. È importantissimo, alla base di tutto» racconta la cantante e showgirl icona degli anni '80 nello studio di Verissimo. «Sono cresciuta non avendo i miei genitori al mio fianco. Col tempo ti abitui e comprendi anche i lati più forti del tuo carattere. Sono battagliera, affronto le sfide, ma ho un carattere difficile. Sono un po' prevenuta, in particolare nei confronti degli uomini, avendo avuto una situazione particolarmente difficile con mio padre. Mia mamma mi ha avuto che avevo diciotto anni, con lei sono sempre rimasta in contatto. Era il '68 quando sono nata, ho vissuto con mia zia e i nonni. Sono stati fatti degli errori ma lei era comunque presente, il rapporto con mio padre non c'è mai stato, fino a quando in età più matura non ho deciso di mettermi in contatto con lui. Non ero desiderata da lui, io ho vissuto il rifiuto per anni, fino all'anno scorso in cui è venuto a mancare. Prima di ciò mi ha chiesto scusa. Il perdono è una benedizione divina quando arriva, lo cerco ancora adesso, perché mi aiuta a vivere meglio, però è un processo difficilissimo. Se ti dicessi che sono serena e l'ho perdonato sarei ipocrita, lo penso, ma nel profondo non potrei perdonare nulla di tutto ciò. Mi ha riconosciuta ma non ho mai avuto amore da lui. Io sono madre, non so come abbia potuto dirmi certe cose, ma perché non mi ha mai visto come sua figlia, nonostante tutto».

Un rapporto complicato quello con gli uomini: «Con gli uomini ho sempre avuto rapporti conflittuali e difficili. Ho avuto un manager senza scrupoli, un manipolatore, violento verbalmente. Cercava il mio punto fragile cercando di colpirmi e rendendomi sempre più fragile. Non so come ho fatto a resistere, perché ero veramente da sola contro quell'uomo. Era davvero una brutta persona, so che non si dovrebbe parlare male delle persone che sono mancate, ma se dovessi chiedermi se ho perdonato quest'uomo la mia risposta sarebbe un netto no. Non potrò mai perdonarlo, perché non ci sono giustificazioni. Io dovevo vivere di quello che mi diceva di fare, ma su di me aveva l'effetto contrario. Non ci sono state avance, anche se avrebbe voluto, ma non sono mai stata così debole fortunatamente. Con le altre ragazze ha abusato spesso e volentieri. Al suo funerale suo figlio non c'è andato per farvi capire di cosa stiamo parlando.

Magari se non lo avessi conosciuto oggi non sarei Sabrina Salerno ma un medico, e forse sarei stata più felice, non saprei».

 

Arriva una sorpresa poi da parte dell'unico uomo capace di cambiare Sabrina Salerno, una lettera del figlio Luca: «Mio figlio è stato il cambiamento della mia vita, è il mio tutto, in assoluto. La mia famiglia, i miei amici, sono tutto per me. Noi litighiamo perché abbiamo un carattere simile e ci scrontiamo. Ha un carattere fortissimo, con lui ogni tanto faccio fatica a tenergli testa, l'unico che mi manda al manicomio. L'unico uomo che riesce a entrare nella mia anima. Un ragazzo perspicace, che non smette di sorprendermi, anche con questa lettera. Non amo piangere in pubblico, è come se tirassi fuori la mia parte fragile, ma con lui tutto è possibile, queste parole che mi ha scritto mi hanno toccato profondamente. È stato un ragazzo desiderato, figlio dell'amore. Chi nasce cosìha un equilibrio e stabilità fortissima, e vengono a regalare luce, anche a chi come me non è stato un figlio desiderato». 

Sabrina Salerno ha poi recentemente subito un furto d'identità via social: «Su un social russo hanno rubato la mia identità, creando un profilo falso, dove hanno anche preso foto di mio figlio scrivendo delle frasi volgari, come se avessi dei rapporti speciali con lui. Una cosa mostruosa, frutto di una mente malata. Sto cercando di capire chi sia attraverso la polizia, per denunciare questa persona». 

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