Meghan Markle ed Harry, la famiglia di Kate Middleton attacca: «Pagliacci, chiudete il becco»

Meghan Markle ed Harry, la famiglia di Kate Middleton attacca: «Pagliacci, chiudete il becco»
Meghan Markle ed Harry, la famiglia di Kate Middleton attacca: «Pagliacci, chiudete il becco»
di Silvia Natella
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Lunedì 5 Ottobre 2020, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 08:31
Nella faida tra Kate Middleton e Meghan Markle, affiancate dai rispettivi mariti, si intromette lo zio della duchessa di Chambridge. Sembra che alcuni membri della famiglia di Kate siano sul piede di guerra. «Meghan ed Harry sono pagliacci in cerca di attenzione», è lo sfogo su Linkedin di Gary Goldsmith, 55 anni, fratello di Carole Middleton, mamma della duchessa di Cambridge.

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«Con tutto quello che sta succedendo nel mondo questi due pagliacci fanno di tutto per stare al centro dell’attenzione. Per favore, chiudete il becco e allevate il vostro bambino. Smettetela di parlare e di pretendere! Harry, hai perso tutto il nostro amore e rispetto. Meghan, sei disonesta. Tacete, qui abbiamo da fare per salvare vite e l’economia», ha scritto.


Il post, sicuramente non consono a persone imparentate con membri della Famiglia Reale, è stato cancellato poco dopo, ma le sue parole avevano ormai fatto il giro del mondo. Lo zio di Kate non è l'unico a intromettersi scagliandosi contro i duchi di Sussex. Anche Christina Oxenberg, cugina del principe Carlo, ha usato parole poco lusinghiere. Per la donna, nota per il suo ruolo in "Dynasty", la coppia sarebbe fuggita dal Regno Unito perché in America è più facile essere idolatrati e la stampa è meno aggressiva.

«Gli inglesi si aspettano troppo da Harry e Meghan. In America, per essere applauditi, basta salvare un cane da un rifugio», ha detto sottolineando anche che Meghan aspira così a essere la principessa americana. In poche parole a Londra il confronto sarebbe stato troppo arduo e - come dimostrano le sconfitte in tribunale contro i tabloid scandalistici - i riflettori avrebbero continuato a essere poco clementi. 
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