Federica Pellegrini e le nozze: «Vivere in pubblico la storia con Matteo Giunta è bellissimo. Incinta? Sono dieci anni che me lo dicono»

Federica Pellegrini: «Vivere in pubblico la storia con Matteo Giunta è bellissimo. Incinta? Sono dieci anni che me lo dicono...»
Federica Pellegrini: «Vivere in pubblico la storia con Matteo Giunta è bellissimo. Incinta? Sono dieci anni che me lo dicono...»
di Gianluca Cordella
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Martedì 9 Agosto 2022, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 10:12

VENEZIA - Dopo l'ultimo tuffo, agli Assoluti di Riccione 2021, aveva confessato che gli Europei romani erano l'evento che più aveva reso complicata la sua decisione sul ritiro. Ed eccola qua: alla fine Federica Pellegrini ci sarà lo stesso. In veste di madrina, nella sua piscina. «Sono felice e onorata di questo ruolo. Proseguire la carriera fino a questi Europei sarebbe stato molto, molto complicato. E purtroppo nella vita devi fare delle scelte. Ma sono convinta della decisione che ho preso e contenta di poter vivere l'evento in questa nuova veste. Poi ci sarei stata comunque, anche da semplice tifosa, eh...», precisa.

Dovrà dominare la voglia di tuffarsi...
«E sarà la cosa più difficile in assoluto. La piscina di Roma la sento mia. Noi giriamo il mondo e di vasche ne abbiamo viste tante, ma sono quelle prefabbricate, allestite all'interno dei palazzetti. La piscina del Foro Italico è sempre vestita. Pietre, cemento e mattonelle. Non se ne vedono così in giro. E poi è all'aperto, con il catino del pubblico vicino. Un'esperienza unica».

Ha eletto l'oro con record ai Mondiali di Roma 2009 come sua gara del cuore. Cosa si porta dentro di quella vittoria?
«Se chiudo gli occhi sento ancora il boato del pubblico. Gli spalti pienissimi che avevano trasformato la piscina in un'arena. Quel tifo l'ho visto, forse, solo per una partita di calcio».

Festeggiando i 13 anni del primato mondiale sui 200, qualche giorno fa, ha scritto che non ci sarà un 14° compleanno.
«Lo hanno già avvicinato parecchie volte, difficile possa resistere ancora un anno».

Chi le piacerebbe che lo battesse?
«Piacerebbe, nessuno. Chi lo farà, Ariarne Titmus che finora è quella che ci è andata più vicina, più volte».

Che Europeo sarà quello di Roma?
«Una grande festa per l'Italia. Ci arriviamo dopo un Mondiale incredibile e ci sarà un po' di concorrenza in meno quindi mi aspetto davvero una pioggia di medaglie e di risultati importanti».

Come triste abitudine ormai mancheranno anche gli atleti russi e bielorussi come sanzione per la guerra in Ucraina. È d'accordo?
«La verità è che, nel nuoto, diversi atleti russi e bielorussi si sono esposti in favore della guerra, sostenendo Putin.

A quel punto l'estromissione è diventata la scelta più normale».

Torniamo all'exploit iridato di Budapest: quanto c'è di Federica Pellegrini dietro quel boom?
«I risultati sono sempre un traino per la squadra, indipendentemente da chi li fa. Da questo punto di vista un po' di eredità l'ho lasciata. Ma allo stesso modo i risultati che hanno fatto ora i ragazzi ai Mondiali serviranno per fare arrivare altre vittorie. Penso ad esempio alle staffette, che ormai sono sempre da podio: ci sarà un innalzamento delle prestazioni di tutti per aggiudicarsi un posto in quartetto».

Martinenghi a Sky ha detto che dopo il suo ritiro la squadra ha dovuto responsabilizzarsi. Era anche questo il ruolo della Pellegrini? Una sorta di scudo...
«Un pochino sì. Soprattutto per i più giovani entrati in squadra quando io ero già grande. Quello che ci si aspettava negli eventi più importanti era il risultato dei soliti, questo ha permesso ai giovani di crescere senza pressioni. Ora tutti guardano a loro ed è normale che le pressioni cambino. Ma io li ho visti molto sereni e convinti di quello che possono e vogliono fare. Non hanno paura. Quando dicono queste cose nelle interviste mi sento orgogliosa di quello che ho fatto negli anni».

Intanto, non a caso, il nuovo primatista del mondo azzurro, Thomas Ceccon, si allena a Verona come lei...
«Che bel botto che ha fatto Thomas! Speravamo potesse farcela ma non era così scontato. Non sono tanti gli atleti che dopo una semifinale nuotata alla grande, riescono a fare ancora meglio in finale. Molti hanno l'effetto contrario e si bloccano. Lui è stato proprio bravo».

Roma sogna il ritocchino al crono, adesso.
«Eh lo so, quando uno fa il record poi ci si aspetta che lo rifaccia in ogni gara. Ma purtroppo non funziona così. Poi lasciamo stare il pronostico, lo so come la pensano gli atleti su questa faccenda...(ride)».

Poco più di un anno fa l'ultima gara olimpica a Tokyo. Da allora?
«Un anno di tutto. Di più tempo libero, di spazio alle passioni, di progetti. Passato molto più velocemente di quanto mi aspettassi. Avessi continuato a nuotare sarebbe stato un anno lunghissimo».

Ha fugato qualcuna delle incertezze che accompagnavano il suo futuro?
«Sicuramente sì. Ho tante cose davanti. In particolare tre grandissimi progetti dei quali purtroppo non posso parlare...».

Nemmeno l'ambito?
«Posso dire solo che sono tre progetti completamente differenti tra loro».

Proviamo a indovinare. Uno è quell'appuntamento in chiesa di fine agosto?
«Ma chissà che sia davvero a fine agosto e non a inizio settembre... Vedremo...».

Mistero su mistero. Ma almeno come ci sta arrivando?
«Siamo molto sereni. Poi questi Europei nel mezzo ci aiutano. Io avrò il ruolo istituzionale, Matteo (Giunta, ex allenatore e futuro marito, ndr) sarà impegnato a bordo vasca con i ragazzi. Sarà un bello stacco per non passare le ultime settimane a pensare solo a quello».

Lo sa che dopo il matrimonio inizieranno le radiografie social. Del tipo «ecco il pancino sospetto della Divina...».
«È da dieci anni almeno che lo vedono. Mi sono abituata a sentirmi una donna incinta senza esserlo mai».

Com'è la libertà? Poter condividere una foto di una serata con Matteo senza doversi nascondere?
«Non solo la foto, vivere in pubblico liberamente è bellissimo. Non abbiamo potuto farlo quando ero ancora un'atleta per ovvi motivi. E anche perché la nostra vita era molto domestica, ruotava intorno agli allenamenti. Ora siamo più liberi in tutti i sensi».

È un'impressione o da quando si è ritirata è meno nel mirino degli haters sui social?
«Forse l'immagine di una donna vincente è qualcosa a cui una fetta di persone deve ancora abituarsi. Basta guardare anche quello che succede nella cronaca, con il numero dei femminicidi sempre in aumento. Da quel punto di vista c'è ancora tanto lavoro da fare».

Lei ha diviso il Paese tra chi l'ha amata e la ama incondizionatamente e chi l'attacca. Perché?
«Ho sempre avuto il mio bel caratterino. Forse qualche angolo l'ho smussato negli anni, ma all'inizio ero davvero spigolosa. Quello che penso, lo dico. Poi la differenza fra dirlo e basta o dirlo in un determinato modo l'ho imparata negli anni. In tanti si sono fatti un'idea credo sbagliata di ciò che ero. Ma penso anche di aver invertito un pochino questa tendenza».

Quando è diventata Federica Pellegrini?
«Direi alle Olimpiadi di Pechino 2008, il primo oro pesante. Poi Roma 2009 è stata la consacrazione, ha portato tutto su un livello diverso».

Da Roma a Roma, che augurio fa agli azzurri?
«Divertitevi. Anche perché poi c'è Parigi 2024 e finalmente abbiamo delle Olimpiadi con il nostro fuso orario».

Che avrebbero potuto essere a Roma...
«Fa ancora male. Ma recupereremo con Milano-Cortina 2026».

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