Gina Lollobrigida, metà dell'eredità va al figlio. Il legale: «È stata obbligata dalla legge. Non voleva dare nulla a Milko»

L'avvocato Ingroia conferma quanto dichiarato dall'assistente Andrea Piazzolla. Gina non avrebbe voluto dare nulla al figlio. «Voleva diseredarlo, ma la legge italiana non lo permette»

Gina Lollobrigida e il testamento, metà del patrimonio va al figlio. Il legale: «Non voleva dar nulla a Milko, è stata obbligata dalla legge»
Gina Lollobrigida e il testamento, metà del patrimonio va al figlio. Il legale: «Non voleva dar nulla a Milko, è stata obbligata dalla legge»
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 13:16

Il testamento di Gina Lollobrigida è stato aperto. La diva, scomparsa lo scorso 16 gennaio, ha lasciato la sua eredità (che ammonterebbe a 10 milioni di euro) per metà al figlio Andrea Milko Skofic e al suo assistente Andrea Piazzolla, l'uomo che negli ultimi 13 anni di vita le è sempre stato accanto anche contro la volontà della famiglia. «Non ho ancora realizzato nulla di quello che ho successo. Sentir parlare di testamento mi dà anche un po’ nausea. Lei desiderava non lasciar nulla al figlio e lei stava attuando questo piano. Gina diceva sempre Quello che rimane, se è zero, è zero. Lei non voleva lasciare cose a Milko, l’ha sempre detto a tutti, apertamente. Dietro l’asta c’era lei, voleva vendere le sue cose». Il factotum della diva torna a parlare in tv del testamento, e stamane lo fa a Storie Italiane. 

Gina Lollobrigida, metà del patrimonio a Piazzolla

Piazzolla, accusato di circonvenzione di incapace e di aver messo all’asta i beni della Lollo, continua a difendersi a gran voce: «Era in perfetta forma.

Ci sono tante prove che io non l’abbia circuita, le tirerò fuori a processo. Io non c’entro nulla con questo e con la volontà di Gina. Per Gina era importante preservare le opere d’arte, le strutture, le fotografie… Quelle sono fuori dal testamento».

La verità sulle aste

Spiega così a Storie Italiane la verità sulle aste, l'assistente: «La signora Lollobrigida aveva dei desideri di fare delle cose, vedeva un’invadenza della sua vita privata. Sono tranquillo e sereno, non ho messo all’asta nulla di Gina. All’asta erano circa 150 oggetti, mentre in deposito ce n’erano 2-3000. Lei non desiderava vendere tutto insieme ma man man disfarsi delle cose per non lasciare nulla al figlio. Il catalogo d’asta riportava la volontà della signora Lollobrigida che quando è stata sentita dal PM non si è sentita di raccontare le sue cose».

Il legale: la confessione

Ma oggi nel programma della Rai interviene anche il legale della diva, Ingroia, e fornisce ai telespettatori un dettaglio che non era mai stato rivelato: «Gina mi chiese come poteva fare per diseredare suo figlio, io le risposi che la legge italiana non prevede una simile decisione, così lei si è adeguata alla legge». Tale legge afferma che nel caso in cui non ci sia il testamento agli eredi diretti spetta il 100% dei beni, nel caso di testamento, invece, può andare solo il 50%, mentre dell'altro 50% si può disporre come si vuole».  

Di fatto quindi Gina non avrebbe voluto dare nulla al figlio, come conferma il suo legale, al punto che, in vita, avrebbe provato più volte a liberarsi dei suoi beni, soprattutto le sue opere d'arte a cui era molto legata. «Uno dei suoi timori più grandi era legato al fatto che l'amministratore di sostegno che le era stato imposto dal figlio, potesse lui stesso appropriarsi dei suoi beni. Gina nel suo testamento ha lasciato il 50% del quale poteva disporre ad Andrea Piazzolla. È il 100% di quello di cui lei poteva disporre. Il 50% a Milko lo ha lasciato la Legge. A Milko va il 50% dell’intero, non il 50% del 50% che la Lollobrigida aveva a disposizione»».

Ingroia conferma così le parole di Piazzolla a Storie Italiane: la Lollobrigida voleva vendere tutto all'asta per non lasciare nulla al figlio Mirko. «Questo era il rapporto tra madre e figlio, a maggior ragione dopo che Milko si era schierato con Rigau e aveva chiesto l’interdizione, poi trasformata in amministrazione di sostegno. Anche il cardiologo ha ribadito che Gina non voleva lasciare nulla al figlio. Faccio una valutazione dei fatti, io non sono il difensore di Piazzolla ma la realtà è questa».

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