Minetti presenta la figlia Elèna. «Con il suo cordone
ombelicale voglio risolvere i miei problemi alla vista»

Annalisa Minetti presenta la figlia Elèna, nata 10 giorni fa: «Ecco perché ho conservato il cordone ombelicale»
Annalisa Minetti presenta la figlia Elèna, nata 10 giorni fa: «Ecco perché ho conservato il cordone ombelicale»
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Domenica 8 Aprile 2018, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 17:05
Annalisa Minetti, in compagnia del marito, Michele Panzarin, è apparsa in collegamento con Barbara D'Urso a Domenica Live. L'occasione era di quelle più liete: presentare la piccola Elèna Francesca, la bimba nata dieci giorni fa che l'ha resa mamma per la seconda volta. «Da quando è nata, il 29 marzo, non dormiamo più: piange tutta la notte perché vuole la poppata», ha rivelato Annalisa.

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«La seconda maternità è stata diversa dalla prima, non c'era quell'inesperienza e quell'incoscienza che avevo quando è nato Fabio. Con Elèna ho sviluppato un rapporto particolare, quasi ancestrale o animale, sin da quando la portavo in grembo», ha spiegato Annalisa, parlando anche del figlio maggiore, di dieci anni, avuto dall'ex compagno, il calciatore Gennaro Esposito. La cantante e atleta paralimpica ha spiegato poi di non volersi ponere limiti, come d'altronde ha fatto da sempre. Con un consiglio alle future mamme: «Vivete con serenità e senza limiti la gravidanza, fare esercizio fisico fa bene. Soprattutto, parlate con il bambino in gravidanza, io ricordo che quando andavo in piscina a fare esercizi premaman dicevo a Elèna: "Ti piacerà l'acqua, e anche il suo suono". Glielo ripetevo spesso, ora ho scoperto che il rumore dell'acqua che scorre la tranquillizza. Fabietto, invece, le parlava dal mio ombelico...».



Michele ha saputo del parto addirittura dopo Barbara D'Urso, ed ha commentato scherzando così: «Sto più tranquillo a sapere che, se in sala non ci sono io, almeno abbiamo la Dottoressa Giò». Annalisa ha poi rivelato: «Ho deciso di tenere il cordone ombelicale di Elèna e c'è un motivo ben preciso: voglio avere la speranza di poter tornare a vedere con nuove terapie a base di cellule staminali. Spero non serva mai, ma quel cordone ombelicale potrebbe essere, con le staminali, anche una speranza per tutta la mia famiglia».
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