Falciato da un'auto nella notte di Capodanno, a processo il pirata: viaggiava ubriaco e a fari spenti

Georges Christian Galvez, 77 anni, a San Vittore venne travolto e ucciso davanti alla compagna dopo il cenone di San Silvestro

Falciato da un'auto nella notte di Capodanno, a processo il pirata: viaggiava ubriaco e a fari spenti
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 16 Marzo 2023, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 18:51

Era ubriaco e viaggiava a fari spenti il pirata della strada che nella notte di San Silvestro ha falciato e ucciso Georges Christian Galvez a San Vittore del Lazio. Per l'uomo  - Adolfo Antinozzi, 42 anni, residente nella frazione di San Carlo di Sessa Aurunca (Caserta) - il pubblico ministero della procura di Cassino ha disposto il giudizio immediato, richiesta accolta dal gip Domenico Di Croce. La tragedia è avvenuta intorno alle 0.40. Galvez, 77 anni, di origini francesi, nato a Lione, si trovava a San Vittore dalla compagna.

Antinozzi invece invece  era appena uscito da un cenone, in cui aveva alzato parecchio il gomito, in un ristorante di San Vittore assieme alla compagna che risiede nel comune del Frusinate, e, postosi alla guida della Fiat Panda di proprietà di quest’ultima, con anche lei a bordo, con un tasso alcolemico che sarebbe poi risultato “pari a 1,92 grammi per litro (contro il limite di 0,5, ndr) - scrive nella richiesta di giudizio immediato il Sostituto Procuratore-, nel transitare lungo via Guglielmo Marconi, con direzione di marcia SR Casilina-centro di San Vittore, investiva Georges Christian Galvez, che stava salendo sul suo veicolo parcheggiato sul ciglio della strada, facendolo sbalzare di qualche metro di distanza, il tutto sotto gli occhi atterriti della compagna della vittima e di altri testimoni.

I presenti, nonostante l’utilitaria corresse a velocità sostenuta, e procedesse per di più a fanali spenti - come ha documentato una delle telecamere di video sorveglianza installate poco prima del luogo del sinistro (all’incrocio tra la Provinciale 83 e via Mirteti) -, sono riusciti a ricopiare il numero di targa consentendo ai militari di risalire e raggiungere in meno di un’ora l’abitazione della proprietaria del mezzo.

La compagna di Antinozzi  non ha potuto che ammettere l’accaduto a cui aveva assistito in prima persona e  ha raccontato di aver insistito con il compagno affinché si fermasse, salvo sentirsi ripetere dall’uomo, che non ha neppur rallentato dopo l’urto, che non era successo nulla e che si era solo rotto lo specchietto retrovisore: in realtà, a causa del tremendo impatto con il pedone, caricato sul cofano, si era infranto anche il parabrezza, e, soprattutto, l’anziano giaceva senza vita sull’asfalto.

Il quarantaduenne, che non disponeva di un’auto propria, si è quindi fatto accompagnare come nulla fosse a casa a Sessa Aurunca da un tassista, ma i militari lo hanno raggiunto poco dopo, l’hanno sottoposto (in tempo) all’alcol test, gli hanno ritirato la patente in vista della successiva revoca e lo hanno deferito all’autorità giudiziaria per tutti i gravi reati e violazioni commessi.

Oltre alla compagna, la vittima ha lasciato in un dolore immenso anche due figlie e tre nipoti, che vivono in Francia.

I suoi cari si sono tutti affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

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