Nuova intimidazione al Caffè Minotti di Frosinone, sette colpi di pistola contro le vetrine

Nuova intimidazione al Caffè Minotti di Frosinone, sette colpi di pistola contro le vetrine
di Marina Mingarelli
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Giovedì 10 Marzo 2022, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 22:33

Sette colpi di pistola contro le vetrine del Caffè Minotti a Frosinone. L’attentato intimidatorio, il secondo in due mesi (in precedenza ignoti avevano infranto con una mazza ferrata ben due vetrine del locale), avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì. Intorno alle 2.30 i residenti via Marittima sono stati buttati giù dal letto dal frastuono dei colpi nella strada deserta. Qualcuno ha chiamato il centralino dei carabinieri. I militari della locale compagnia, agli ordini del capitano Gianluca D’Alessandro, giunti sul posto, hanno rinvenuto alcune ogive ( la parte anteriore del proiettile) che si erano conficcate nel muro. Gli esami balistici effettuati dal personale specializzato hanno evidenziato che i colpi sarebbero partiti da una pistola Calibro 9.

I fotogrammi estrapolati dalle telecamere installate lungo la strada avrebbero fornito alcuni elementi ritenuti molto validi: si vede uno che spara i colpi di arma da fuoco sarebbe stato, ma non è stato ancora identificato.

I carabinieri stanno lavorando per dare un nome al malvivente. Gli investigatori stanno battendo numerose piste. Compresa quella della vendetta.

IL PRECEDENTE

Nel giro di pochi mesi è la seconda volta che il locale di via Marittima riceve una intimidazione. Per il primo episodio, nei giorni scorsi, Ernesto Barile, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere. È accusato di lesioni e tentata estorsione. Il 40enne, lo scorso 24 dicembre, aveva aggredito e minacciato il titolare del Caffè Minotti perché, secondo le indagini svolte dalla Squadra Mobile, avrebbe preteso la garanzia la garanzia per l’acquisto di una Bmw M3 cabrio. Richiesta respinta dall’imprenditore che il giorno dopo aveva anche denunciato l’episodio via social. La notte successiva ignoti hanno rotto le vetrine del locale. Secondo le accuse Barile sarebbe il mandante del raid anche se gli autori, ripresi dalle telecamere, non sono stati identificati.

S’indaga per capire se tra i vari episodi ci sia un collegamento. Ieri mattina il titolare del Caffè da sempre considerato è stato ascoltato dagli inquirenti. Ogni movimento, ogni persona che può aver incontrato nei giorni precedenti all’attentato potrebbero dare spunto agli investigatori ad effettuare ulteriori accertamenti.

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