«Patria, onore, sangue, coraggio. WAGNER». Il manifesto è comparso a sorpresa, gigantesco e ammiccante con l’immagine di tre paramilitari in uniforme, per le strade di Ekaterinburg, la quarta città della Russia per numero di abitanti e il principale centro industriale degli Urali. Un altro recita: «L’orchestra Wagner ti aspetta». Chi voglia entrare nel gruppo di “musicisti” mercenari della guerra può rivolgersi a una sfilza di agenti reclutatori in tutta la Federazione russa, a partire da San Pietroburgo che della compagnia di contractors privati è insieme culla e base. Oppure può andare sul sito dell’azienda e scoprire un appello più esplicito, accanto all’immagine degli incursori e combattenti al soldo dell’organizzazione: «Hanno già liberato Popasna, unisciti a noi per liberare l’intero Donbass. Vai alla tua prima campagna militare con le leggende viventi del settore».
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LE VERIFICHE
Immagini e messaggi scrupolosamente riportati in un’ampia inchiesta del “Guardian”, che si è premurato di telefonare a tutti i possibili numeri di reclutatori pubblicati o postati, ricevendone significative indicazioni.
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L’IDEOLOGIA
Neo-nazista dichiarato, Utkin si è fatto ritrarre con elmetti della Wermacht, ha una venerazione per le SS e per il loro creatore, Himmler, ed è vicino al neopaganesimo russo che esalta i Rus (scandinavi stanziati nel Medioevo tra Ucraina e Russia Occidentale). Ma dalla leggenda si è passati poi all’industria, secondo molti osservatori grazie anche al suo presunto principale finanziatore, e uomo-cerniera col Cremlino, Yevgeny Prigozhin, classe 1961, venditore di hot dog diventato ricchissimo oligarca della ristorazione e, naturalmente, chef di Putin. Celebre una sua foto nella quale scopre la campana su una pietanza servito allo Zar, che ricambia il gesto con una smorfia di piacere.
LE FORZE SUL CAMPO
Wagner contava, prima dell’invasione dell’Ucraina, all’incirca 10mila mercenari attivi negli anni tra Siria, Libia, Mali, Repubblica centrafricana e via guerreggiando. Ma la fama, se non la pubblicità, cresce. La Komsomolskaya Pravda è arrivata a pubblicare in prima pagina una storia sui paramilitari di Wagner all’assalto della centrale elettrica di Vuhlehirsk. A San Pietroburgo, le nuove reclute da spedire in Ucraina sono per lo più detenuti ai quali si offre un salario pari a 4mila euro e la promessa dell’immunità se torneranno vivi dal fronte. Prendere o lasciare. Ovviamente, lo standard dei mercenari è calato, ma il Wagner Group è necessario a Putin per evitare la mobilitazione di massa o quella regionale che porterebbe alla creazione di battaglioni su base etnica, in prospettiva pericolosi per l’unità della Federazione russa (e il potere dello Zar).
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