Monetine abbandonate in strada a Roma

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Soldi abbandonati in strada, ma nessuno li prende. Le monetine sono lì, ammucchiate in bella mostra ai bordi delle strade di Roma, come la centralissima via Nazionale, ma non interessano ai passanti né ai turisti, accomunate a cartacce e rifiuti. Valgono uno, due o cinque centesimi, molti le lasciano ai mendicanti più per liberarsi le tasche che in un gesto di generosità, ma quei soldi non hanno più valore e anche i senzatetto non sanno che farsene: scelgono quelle che valgono fino a 10 centesimi e quelle di valore inferiore le gettano perché i commercianti, a cui si rivolgono per cambiarle, non le accettano.

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Soldi in strada a Roma, ma nessuno li vuole

«Quando ne ho cambiate un pò non le prendo più», dice la cassiera di una gelateria, interpellata da «Agenzia Nova». Dello stesso avviso è la cassiera del bar poco distante: «Quelle monete non servono - afferma - . Abbiamo arrotondato i prezzi a cifre tonde» e quindi dei tagli più piccoli «non ne abbiamo più bisogno». La stessa barista ricorda che «anche quando lavoravo alla cassa di un supermercato, grazie all'arrotondamento ormai possibile per legge, con il bancomat si paga la cifra precisa al centesimo, a chi paga in contanti la cifra finale si arrotonda ai 5 centesimi». 

La legge

La legge a cui la cassiera fa riferimento è quella che ha stabilito, a partire dal primo gennaio 2018, la sospensione in Italia del conio di monete metalliche di valore pari a uno e due centesimi di euro, con un risparmio per la Zecca dello Stato valutato in circa 20 milioni di euro all'anno. Da allora quelle in circolazione possono essere comunque utilizzate ma i sistemi di pagamento che prevedono gli arrotondamenti ne hanno annullato di fatto l'utilizzo. L'arrotondamento si fa per eccesso o per difetto, al multiplo di 5 centesimi più vicino. In pratica se un prodotto ha un prezzo di listino di 10,99 euro, alla cassa il costo è di 11 euro se si paga in contanti, mentre si risparmia un centesimo se si paga con il bancomat o la carta di credito. E ora, con i rincari e le variazioni dei costi che si contano in euro, e non più in centesimi, le monete da uno, due e cinque centesimi hanno un valore pari quasi a zero e così anche i mendicanti le gettano tra i rifiuti.