FERMO - Fermo è tra le dieci città meno care in Italia per quanto riguarda la tassa sui rifiuti. Nell’anno appena concluso le famiglie fermane hanno pagato in media 191 euro a testa di Tari come rileva uno studio del servizio territoriale della Uil.
La migliore, con 133 euro a famiglia, è Potenza e tra le top ten ci sono altre due marchigiane, Macerata con 179 euro e Ascoli con 186 euro.
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Il trend
«È una tendenza che si conferma» commenta con soddisfazione il sindaco Paolo Calcinaro. Da anni, infatti, le politiche sulla Tari sono tra i capisaldi dell’azione amministrativa fermana. «Da cinque anni mostriamo attenzione verso queste problematiche – prosegue –: già nel 2019 eravamo undicesimi e l’anno prima, nel 2018, ancora decimi, in base alle classifiche che aveva stilato Cittadinanza attiva. Non ci fermeremo, confermando nel bilancio le riduzioni per i redditi più bassi».
L’area
Tradotto: i rifiuti vengono gestiti nel territorio e quindi i costi si riducono. «Se non ci fosse, pensiamo a cosa vorrebbe dire, solo in termini di trasporto, portare i rifiuti fuori da Fermo e provincia» rimarca Calcinaro che aggiunge: «Bene le politiche d’ambito. Comunque in città vengono ottimizzati i servizi». La crescita della differenziata aiuta, e non poco, e per questo l’auspicio è che il Covid non influisca per i prossimi anni, dal momento che l’impiego di personale per trattare i rifiuti specifici è cresciuto.