Stabilimenti balneari in fermento. Gli operatori al lavoro: «Massima sicurezza con gli stessi prezzi»

La spiaggia di Porto San Giorgio
La spiaggia di Porto San Giorgio
di Francesca Pasquali
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Martedì 13 Aprile 2021, 05:30

FERMO - Ancora qualche giorno e le spiagge del Fermano torneranno a colorarsi di ombrelloni e lettini. L’appuntamento con la prima tintarella, meteo e virus permettendo, è per il 1° maggio. Negli chalet, ci si potrà crogiolare al sole fino al 3 settembre. Così ha deciso la Regione.

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Una corsa contro il tempo per gli stabilimenti. Per ora sembrano più in attesa gli chalet di Porto Sant’Elpidio, soprattutto della zona sud. Ma c’è più fermento andando ancora più verso sud, dove i primi locali cominciano a riprendere vita, tra mani di vernici, trapani e pezzi d’intonaco da buttare giù dopo l’inverno. Si rifanno il look gli stabilimenti, per accogliere gli amanti del mare. Che non mancheranno, almeno stando alle prenotazioni. Per quanto riguarda i prezzi lungo tutta la costa fermana il giornaliero per lettino e ombrellone va dai 7 a 15 euro mentre lo stagionale per 2 lettini e ombrellone, un classico di coppie e famiglie, spazia da un minimo di 400 a un massimo di 550 euro. Non se la sono sentita di alzare i prezzi, i balneari. La maggior parte, per la stagione alle porte, li lascerà invariati. «Non potevamo fare diversamente. È un anno che tante famiglie sono senza lavoro. Sappiamo che i soldi sono pochi. Ci sembra normale», spiega Emanuela Malaisi dello chalet Rivazzurra di Lido di Fermo.

Quel che è certo è che gli affezionati, il loro posto al sole, non lo lasceranno. «Tutto prenotato fino alla terza fila. La gente ha voglia di mare. Per paura di non trovare posto – fa sapere –, gioca d’anticipo. Ci chiede di continuo quando riapriremo. Ora lo sappiamo, ma non sappiamo come. Siamo in un limbo». I balneari chiedono certezze. Vogliono sapere se le regole saranno le stesse della scorsa estate oppure no. E non è un problema da poco. Perché non è solo questione di distanza tra ombrelloni e di mascherine. Devono assumere personale e, per farlo, devono sapere quello che si potrà o non si potrà fare. E non possono aspettare l’ultimo minuto.


Le incognite
«Non c’è niente di certo, solo incognite. Programmare una stagione in questo modo è difficile. Più dell’anno scorso, quando la gente, per paura, rispettava le regole. Quest’anno c’è ancora più voglia di normalità», dice a sua volta Alfredo Bazzani dello chalet Amorino di Porto San Giorgio, che si appella a chi di dovere: «Dateci le regole, ma datecele subito». Peggio va a chi, oltre agli ombrelloni, gestisce la ristorazione. In quel caso le incognite sono doppie, anzi triple. Il calendario regionale parla della spiaggia. Pizzerie e ristoranti, per adesso, restano legati alle riaperture nazionali.

E, pure lì, la nebbia è fitta. «Brancoliamo nel buio – spiega Emanuele Agostini del Venti Venti di Porto San Giorgio –, soprattutto per quanto riguarda lo chalet. L’anno scorso, ogni settimana, cambiava qualcosa. Era un continuo riorganizzarsi. Speriamo di non dover ricominciare da capo». A conti fatti, però, su un’estate come quella passata, il balneare ci metterebbe la firma: «Le premesse ci sono – chiosa –: abbiamo finito i posti per gli stagionali. Le prenotazioni vanno a gonfie vele. C’è voglia di ripartire».

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