Arriva anche il Ris a indagare sulla morte piccola Jennifer. Tra i consulenti anche Roberta Bruzzone

Servigliano Indagine sull'incendio: la piccola Jennfer non sarebbe morta per le esalazioni
Servigliano Indagine sull'incendio: la piccola Jennfer non sarebbe morta per le esalazioni
3 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Febbraio 2020, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 17:21

SERVIGLIANO - Ancora due settimane per la perizia decisiva. Si sono svolti ieri mattina gli ulteriori accertamenti sul corpo di Jennifer Francesca Krasniqi la bimba morta nel rogo di Servigliano. Ad effettuarli l’anatomopatologo Marco Valsecchi, incaricato di affiancare la dottoressa Alessia Romanelli e il dottore Rino Froldi nei rilievi autoptici. La Procura ha richiesto la consegna della relazione entro 15 giorni. Intanto, lunedì mattina, nel luogo in cui la bimba di 6 anni è stata trovata morta la notte dell’8 gennaio sono arrivati i militari del Ris di Roma, per effettuare un accertamento tecnico irripetibile. C’erano anche i legali di Pavlina Mitkova, in carcere con l’accusa di incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato, e la legale del suo compagno e padre della bimba, Ali Krasniqi. Al sopralluogo ha partecipato, incaricata come consulente della difesa, anche la nota criminologa Roberta Bruzzone. 

LEGGI ANCHE:
La testata dell'arbitro al portiere? Ecco la squalifica per due anni che ribalta tutto

Ancona, ferita chiama la Polizia: «Mio marito mi ha aggredita». Ma non era vero nulla


Prudenti tutte le parti in causa, in attesa degli esiti dell’autopsia, assolutamente determinanti per risolvere il caso. Appare ormai chiaro, però, che la tesi iniziale, cioè che la bimba sia morta per l’asfissia provocata dal fumo che aveva invaso l’appartamento, sia remota, se non del tutto tramontata. Come inoppugnabile è il fatto che l’incendio, quella notte, sia stato appiccato volontariamente. Gli ulteriori accertamenti sulla salma di Jennifer sono stati effettuati, attraverso l’esame degli organi e il prelievo dei tessuti, per verificare se la piccola fosse affetta da patologie silenti. Non si esclude infatti la pista di una morte naturale. L’altra possibilità è quella dell’omicidio. «Aspettiamo i risultati degli esami – commenta Gianmarco Sabbioni, avvocato della Mitkova – lunedì l’accertamento nella casa di Servigliano è servito per avere un’idea più chiara del luogo della tragedia. Tutto ruota intorno ad ora e causa del decesso, la Procura sta agendo con solerzia e vuole far piena luce, com’è interesse di tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA