Scambio di accuse in maggioranza
Il caro scuolabus addebitato al sindaco

Scambio di accuse in maggioranza Il caro scuolabus addebitato al sindaco
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Venerdì 5 Settembre 2014, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 10:42
SANT'ELPIDIO A MARE - Prima l'aumento choc per lo scuolabus, ora le liti e i contribuenti intanto pagano con lunghe file. Congelata la delibera, si infiamma la polemica. Il caso delle tariffe per il trasporto scuolabus, dopo aver acceso la protesta delle famiglie, poi scaturita nel rinvio all'anno prossimo dei rincari, diventa un caso in maggioranza. A dar fuoco alle polveri è stato il vicesindaco Franco Lattanzi, che su Facebook ha rivendicato i meriti dei Democratici e popolari nella scelta.

"In giunta è passata la nostra proposta di congelare per un anno le tariffe e di ridurre la fascia Isee più debole, mentre la proposta del sindaco prevedeva la riduzione della tariffa per la fascia più alta, oltre i 30.000 euro, ossia di coloro che possono pagare di più e lasciare invariate quelle più basse. Questo è il paradosso di coloro che si dicono di sinistra!"

Un attacco frontale al primo cittadino Alessio Terrenzi, a cui replica duro il coordinatore di Partecipazione democratica Franco Belletti. "Cercare di apppendersi la medaglia non ha alcun senso - ribatte Belletti - Le nuove tariffe per il trasporto scolastico sono state deliberate collegialmente in giunta e altrettanto collegiale è stata la decisione di fermare la nuova applicazione, perché si è preso atto delle difficoltà che avrebbero comportato per tante famiglie. Non è vero, ed è scorretto, dire che il sindaco voleva ridurre solo le rette dei più possidenti. Certe parole potevano al limite arrivare dal segretario politico o dai consiglieri, ma certo non dal vicesindaco, legato da un rapporto fiduciario con il primo cittadino. E' un fatto grave".

E se in maggioranza se le danno di santa ragione a pagare sono sempre i cittadini che, dopo aver scampato il pericolo dell’ennesima tassa taglia bilanci familiari, si sono ritrovati ieri a dover fare una lunga fila davanti l’ufficio per poter iscrivere i propri figli. Tempo massimo due giorni, un solo dipendente ad accoglierli e una procedura macchinosa hanno prodotto l’effetto di una lunga fila che dal secondo piano arrivava fino ai vigili urbani al piano terra. Una impreparazione ingiustificabile quella in cui si è ritrovata il Comune, in spregio poi ai contribuenti chiamati a rimediare in poche ore ai pasticci della classe dirigente.
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