Scommesse clandestine
Recuperati tre milioni a Fermo

Scommesse clandestine Recuperati tre milioni a Fermo
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Martedì 3 Dicembre 2013, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 16:12
FERMO - E’ di questi giorni la definizione, a cura della Compagnia della Guardia di Finanza di Fermo, del contesto amministrativo che ha interessato una sala scommesse per un noto bookmaker estero attiva lungo la fascia costiera del fermano, volto a determinare la base imponibile dell'imposta unica sulle scommesse, quantificata dalle Fiamme Gialle in poco meno di 3 milioni di euro, un importo che sarà poi considerato anche ai fini dei recuperi fiscali relativi agli altri comparti impositivi.



I titolari della citata sala scommesse, di recente, erano stati oggetto di un controllo intrapreso dai militari in virtù dei precisi elementi acquisiti nel contesto di una mirata attività di intelligence, che avevano infatti consentito di riscontrare la mancanza delle autorizzazioni previste per tale tipologia di esercizio.



A seguito di tale evento operativo di carattere prettamente giudiziario, le attenzioni investigative sono state quindi ricondotte alle peculiarità della polizia economica e finanziaria riconosciuta al Corpo della Guardia di Finanza dalle vigenti Leggi, in ciò avviandosi mirati accertamenti volti a ricostruire, nel dettaglio, il volume delle scommesse raccolte dai titolari della sala ed i compensi percepiti per tale attività illecita.



La perquisizione del locale effettuata in quei frangenti aveva peraltro determinato l’individuazione di quattro clienti sorpresi in attività di scommesse, circostanza per la quale sia entrambi i titolari dell’esercizio, sia i suddetti clienti, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Fermo..



La documentazione extracontabile rinvenuta nella stessa occasione, oltre a confermare ulteriormente l’esercizio dell’illecita attività, ha dato altresì modo alle stesse Fiamme Gialle di espletare le procedure per l’immediato assoggettamento all’imposizione fiscale di tutte le vincite in denaro superiori ai 1.000 euro riscosse dai clienti, “sfuggite” infatti alla tassazione “alla fonte”.
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