Difesa della costa, si torna all'antico
Ora si rilanciano le scogliere emerse

Difesa della costa, si torna all'antico Ora si rilanciano le scogliere emerse
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Mercoledì 8 Ottobre 2014, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 09:31
PORTO SANT'ELPIDIO - La cittadina rivierasca ritorna all'antico, basta con le scogliere sommerse.

La cittadina rivierasca fa come hanno fatto tutte le località rivierasche con le scogliere emerse.

La spiaggia va difesa e bisogna lavorare sull'innalzamento delle scogliere e sul ripascimento. Con la scogliera sommersa è impossibile ottenere certi risultati. Lo dice l'esperto che nel 1982 inventò la prima scogliera sommersa realizzata in Italia, a Porto Recanati, Alessandro Mancinelli, università Politecnica delle Marche.



L’Ateneo ha prodotto uno studio dettagliato del litorale per l'intervento di difesa. Ieri pomeriggio, in comune, l'esperto ha spiegato ai balneari lo studio prodotto. Poi sarà organizzata un’assemblea pubblica, per informare la cittadinanza.

Nella costa elpidiense c’è stata “un’intensificazione notevole delle mareggiate e le strutture che insistono sul lungomare vengono messe in crisi” dice l'esperto e fa la cronistoria del litorale di 7,25 chilometri, delimitato a Nord-Ovest dalla foce del Chienti a sud-est dalla foce del Tenna.



Parla dei due pennelli emersi realizzati dopo il 2002 alla foce del fosso Castellano e in prossimità della foce del Tenna e della barriera sommersa, posizionata a 3,5 metri di profondità. Intervento accompagnato dal ripascimento. “Notiamo un litorale distinto in tre zone - dice Mancinelli: la zona protetta dalla barriera sommersa, quella che va dalla barriera al pennello sul Castellano e quella a Nord del Castellano. La parte più erosa è dal Castellano alla foce del Chienti. A Sud del pennello, invece, la spiaggia è aumentata”.



Le verifiche sulla scogliera sommersa: “Il progetto prevedeva una larghezza di dieci metri, l'analisi batimetrica rileva che gli scogli si sono spostati e non si può più parlare di opera di difesa - continua l'esperto - verso Sud la situazione migliora, a Nord lo stato di consistenza delle scogliere è precario”.

Diagnosi, “le scogliere nella loro parte iniziale non sono come quelle che erano state progettate. Onde di medie dimensioni possono così raggiungere la parte alta della spiaggia. Servono soluzioni per rallentare l'erosione”.



Mancinelli precisa sulle scogliere sommerse “sono state create - dice - per ridurre i danni delle scogliere emerse, perché queste ultime producono erosione sottoflutto”. La scogliera sommersa, però, "fa aumentare il livello del mare verso riva. Si creano così correnti di ritorno, anche pericolose per i bagnanti".



Dopo gli studi in laboratorio, oggi "la Regione ha preso la strada di costruire dove può - continua il relatore - e nei tratti in cui erano rimasti i varchi costruirà scogliere emerse. Siamo tornati alle scogliere emerse. Il piano della costa le vietava, ma poiché c'è l'innalzamento del mare, si è capito che è meglio costruire scogliere emerse". Certo, "non esiste la soluzione di tutti i problemi, va scelta quella ottimale" ammette Mancinelli e propone di ridurre il pennello e fare un ripascimento. Le scogliere "vanno alzate, per dissipare la maggiore energia delle onde".



Da decidere se mantenere il pennello del Tenna. "Anche in questo intervento è necessario il ripascimento, per evitare l'allagamento della strada".



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