SANT’ELPIDIO A MARE - Un solo fendente, fatale. Non ci sono segni di altri colpi sul corpo di Satwant Singh, ucciso nella notte tra lunedì a martedì nell’appartamento dove viveva, in via Turati, a Bivio Cascinare. Si è svolta ieri l’autopsia sulla salma del 29enne di origini indiane.
Poco dopo la formale assegnazione dell’incarico, il medico legale Alessia Romanelli, affiancata dal tossicologo Rino Froldi, ha effettuato gli accertamenti sul corpo, custodito all’obitorio di Fermo. Hanno assistito alle operazioni anche l’avvocato Danilo Mascitti, legale dei familiari della vittima, ed il consulente di parte da loro nominato, il dottor Luca Pistolesi. Le operazioni sono proseguite fino al tardo pomeriggio, al termine i medici hanno chiesto alla Procura 90 giorni di tempo per depositare le risultanze dell’autopsia. Servirà attendere, quindi, per una relazione dettagliata, che contribuirà a ricostruire la dinamica della lite con il coinquilino 56enne che ha inferto il colpo mortale. L’ispezione sul cadavere ha comunque confermato che vi è stata una sola coltellata ai danni di Satwant, che gli ha procurato una profonda ferita all’addome ed un’emorragia che non gli ha lasciato scampo, portandolo all’arresto cardiaco pochi minuti più tardi. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare dalla Procura della Repubblica il nulla osta alla restituzione della salma ai familiari di Singh. Il giovane aveva uno zio ed un cugino che vivono e lavorano in Italia ed hanno espresso la volontà di effettuare la cremazione del corpo. Una procedura che dovrà a sua volta ricevere l’approvazione degli inquirenti, perché chiaramente, una volta effettuata, non consentirebbe alcun ulteriore accertamento sul corpo, qualora richiesto nel prosieguo delle indagini.
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