Raccolta dei rifiuti a Sant'Elpidio a Mare, il Pd non molla: c'è anche la minaccia di un esposto

Impazza la polemica sul tema rifiuti a Sant'Elpidio a Mare
Impazza la polemica sul tema rifiuti a Sant'Elpidio a Mare
di Pierpaolo Pierleoni
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Domenica 9 Ottobre 2022, 05:30

SANT’ELPIDIO A MARE - Il centrosinistra a Sant’Elpidio a Mare non molla la presa sulla raccolta rifiuti e passa al microscopio il servizio, minacciando di interessare la Corte dei conti per un eventuale danno erariale. Dopo l’interrogazione presentata ad agosto, in cui si lamentavano disservizi, ora il gruppo consiliare del Pd ha depositato una richiesta di accesso agli atti.

«Alla nostra interrogazione il sindaco Alessio Pignotti ha risposto che non si ravvisavano particolari problemi e consigliando di non fermarci alle impressioni – commenta il consigliere Fabiano Alessandrini – .

Ci è stato risposto anche che si stavano valutando, nelle more del contratto, eventuali migliorie una volta chiuso il giudizio pendente in Consiglio di Stato. Nelle linee programmatiche, però, l’amministrazione inserisce tra gli obiettivi il funzionamento a pieno regime dell’appalto, compresi i servizi ancora non attivati e facenti parte dell’offerta migliorativa». Ecco allora che l’opposizione chiede conto «di quali servizi non siano partiti e del motivo per cui il contratto non viene rispettato». Alessandrini elenca poi gli elementi che a suo avviso risultano ad oggi ancora in sospeso. «L’offerta della ditta vincitrice della gara prevedeva la fornitura di nuovi cassonetti con microchip, che ad oggi la cittadinanza non ha ricevuto. Doveva aprire una doppia sede aziendale al capoluogo ed a Casette, non ci risulta siano partite. Chiediamo anche se siano stati acquistati nuovi automezzi euro 6 con gps e sistema di lettura degli svuotamenti».

La scadenza

«Tra i servizi garantiti, che dovevano essere attivati entro 60 giorni dall’inizio della gestione, c’è - rimarca Alessandrini - il ritiro quotidiano di pannoloni e pannolini, su cui ci sono state molte lamentele. Avrebbe dovuto essere attivato un centro ambientale mobile nelle frazioni e si garantiva la raccolta a domicilio degli olii esausti. Tutti questi servizi dove stanno? Ci sembra evidente che il contratto ad oggi non sia rispettato e il motivo non può essere che c’è un ricorso pendente in Consiglio di Stato». Il centrosinistra si chiede a questo punto se il canone che il Comune versa alla ditta appaltatrice, 1,6 milioni di euro annui, venga pagato integralmente. «Il contratto prevede delle penalità: 5000 euro per ogni mese di ritardo di attuazione dei servizi, 3000 per ritardi nelle attrezzature e nel personale, 200 euro per ogni contestazione ed incompleto ritiro dei rifiuti. Il Comune sta versando il canone pieno, oppure sta applicando le penali? Se questo non avviene, ci riserviamo di interessare la Corte dei conti perché potrebbe profilarsi un danno erariale». L’ultimo affondo è rivolto al sindaco Pignotti. «Era assessore all’ambiente a gennaio quando l’appalto è partito, ora è sindaco, stavolta non può dire che non c’era».

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