Sant'Elpidio a Mare, per Fratalocchi
il gotha dell'impresa marchigiana

Sant'Elpidio a Mare, per Fratalocchi il gotha dell'impresa marchigiana
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Domenica 15 Settembre 2019, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 15:36

SANT’ELPIDIO A MARE - Una parata di autorità e capitani d’industria, per l’indimenticabile Filippo Fratalocchi. Erano in tanti, ieri pomeriggio, per omaggiare l’imprenditore e mecenate, a cui da ieri è intitolato lo slargo all’imbocco del centro storico elpidiense, proprio davanti al suo palazzo. Da Diego Della Valle alla vicepresidente della Camera Mara Carfagna, da Francesco Merloni, che fu anche ministro dei lavori pubblici, ad Adolfo Guzzini, tanti i volti noti arrivati per celebrare l’imprenditore illuminato, che negli anni 50 fondò la Elettronica, azienda diventata leader nella difesa per mezzi navali, avionici e terrestri, multinazionale oggi guidata dal nipote, ing. Enzo Benigni, presente insieme ai figli Lorenzo e Domitilla ed a tutti i familiari.
 

 


La cerimonia è iniziata alla chiesa di San Filippo Neri, per la messa di suffragio officiata da don Enzo Nicolini. Poi, accompagnati dalla banda, dai gonfaloni di associazioni, Ente Contesa e contrade storiche, la parata lungo il corso, fino allo slargo che porterà il nome di Fratalocchi. Numerose le autorità, il prefetto di Fermo Vincenza Filippi, l’assessore regionale Fabrizio Cesetti, la presidente della provincia Moira Canigola, il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Marinucci, il capitano Antonio de Santis, il tenente Serafino Dell’Avvocato, il vicequestore Ciro De Luca, il tenente colonnello della Guardia di finanza Emanuele Pietroni.

Emozionato, l’attuale presidente di Elettronica Benigni, nel ricordare suo zio: «La sua storia dimostra il genio tutto italiano fatto di intuizione, capacità imprenditoriale e attenzione alla alta tecnologia, caratteristiche che negli anni ‘50 hanno permesso la fortunata rinascita industriale del secondo dopoguerra. Un impegno non disgiunto dell’attaccamento al suo territorio e alle sue radici. Questo palazzo è stato un protagonista della sua vita. Un grazie particolare al prefetto Filippi, alla vicepresidente della Camera Carfagna, sempre vicina alla nostra famiglia, alla contrada San Giovanni, cui appartengo come nobile, ai cavalieri del lavoro Merloni, Guzzini e Diego Della Valle. Grazie a tutta la comunità per il calore con cui ci ha accolto ed al sindaco di Sant’Elpidio per questo tributo che ci rende orgogliosi membri della città. La memoria è un sentimento fondamentale, mio zio mi ha insegnato che senza entusiasmo non si fa nulla, diceva che i pessimisti non servono a nulla, lasciano le cose come stanno, mentre gli ottimisti sono capaci di miracoli».

«Avrei voluto tanto, da sindaco, poter collaborare con una figura di questo calibro» le parole del primo cittadino Alessio Terrenzi. «Sono onorata di essere qui, per celebrare un imprenditore che da mecenate ha saputo far crescere il suo territorio e di vedere il futuro». Commosso il ricordo di Francesco Merloni: «Filippo è stato un grande amico, ha fatto parte di una squadra di pionieri marchigiani, da Mattei a mio padre Aristide, che ci insegnarono come fosse possibile trasformare una regione agricola in un’eccellenza imprenditoriale».

A chiudere le parole di Giovanni Martinelli: «Il suo ricordo oggi è quello di un industriale che ha tracciato una via e di un cittadino esemplare, non c’è associazione che non ebbe da lui uno stimolo ed un impulso.
Conservo il privilegio di aver conosciuto un elpidiense ancora vivo nelle tante realizzazioni per la nostra città». Poi, dopo l’inno di Mameli, la scopertura della targa, che su pietra conserverà, da qui alle prossime generazioni, il ricordo di un grande protagonista.

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