FERMO - Massacrato di botte e ucciso da tre balordi per pochi euro e una, forse due, collanine d’oro. Un’altra rapina finita nel sangue ieri pomeriggio a Sant’Elpidio a Mare dove tre banditi hanno ucciso senza pietà Stefano Marilungo, 65 anni, titolare di una agenzia di pompe funebri, in via Adige, e ferito anche il fratello Sergio, 72 anni, sceso al piano di sotto per vedere cosa stava succedendo. Erano da poco passate le 16 quando i tre banditi si sono presentati alla porta dell’agenzia.
La strada a quell’ora era deserta, i tre malviventi hanno suonato come fossero normali clienti. Stefano Marilungo, che abita al piano di sopra, gli ha, forse incautamente, aperto. In un attimo i tre si sono scatenati: lo hanno subito aggredito chiedendogli dove fossero i soldi. L’uomo, terrorizzato, ha risposto di non avere contante in casa scatenando la violenta reazione dei banditi che lo hanno legato mani e piedi, fasciato tutta la testa e il volto con nastro adesivo impedendogli di respirare e lo hanno massacrato di botte per farsi dire dove nascondeva i soldi.
Il fratello Sergio che abita al secondo piano della palazzina ha sentito dei rumori ed è sceso in agenzia per vedere cosa stava succedendo trovandosi di fronte ai tre banditi. Gli incalliti professionisti del crimine, gelidi killer e rapinatori esaltati, hanno chiesto anche lui i soldi. L’uomo ha visto i tre malviventi intenti a massacrare di botte il fratello e sotto choc ha tirato fuori il portafogli con dentro appena dieci euro, consegnandolo ai banditi che come reazione gli hanno riservato lo stesso trattamento di Stefano, riempendolo di botte e legandolo a sua volta mani e piedi. Poi, dopo aver rubato qualche oggetto in oro, si sono dileguati.
Sergio in pochi attimi è riuscito a liberarsi e si è precipitato in strada per chiedere aiuto ai vicini nel tentativo di soccorrere il fratello, ma quando è tornato nell’agenzia di pompe funebri ha trovato Stefano ormai privo di vita. Ha cercato di rianimarlo ma ormai non c’era più nulla da fare. Sergio Marilungo, visibilmente provato, è stato fatto salire su una delle ambulanze arrivate sul posto e preso in cura dai sanitari mentre i carabinieri, anche loro arrivati in un lampo, tentavano di ricostruire insieme a lui quanto era accaduto. Una testimonianza preziosa la sua perchè ha visto in faccia in tre banditi e ha potuto fornire una descrizione dettagliata degli assassini. Sul posto anche il medico legale e il reparto della scientifica dell’Arma.
Il primo dubbio emerso è quello delle cause della morte, capire cioè se Stefano Marilungo è deceduto per le percosse subite o per asfissia, dato che aveva tutto il volto coperto da nastro adesivo. Per il medico legale che ha effettuato una prima ricognizione cadaverica l’ipotesi più probabile è quella di una morte per soffocamento, ma è chiaro che si è di fronte a un interrogativo che solo l’autopsia potrà chiarire.
Più o meno, come si ricorderà, la stessa cosa era accaduta all’anziana di Montegiorgio Maria Biancucci, 79 anni, a sua volta aggredita e uccisa dai ladri che erano entrati in casa per mettere a segno un furto e che è stata trovata dal figlio legata e imbavagliata mani e piedi sul letto. Molte le analogie tra quel delitto e questo di ieri a Sant’Elpidio a Mare. Gli inquirenti non si lasciano scappare una sola parola. Su limitano a confermare la rapina e la morte di Marilungo. Ma da alcune indiscrezioni si apprende che i tre banditi probabilmente sono cittadini dell’Est, anche qui la stessa pista di Montegiorgio. Criminali incalliti e senza scrupoli pronti a uccidere per pochi spiccioli. Un piano studiato, forse i tre balordi erano convinti di trovare una cassaforte ma quando si sono accorti di non riuscire a portare a casa un cospicuo bottino hanno scatenato la loro rabbia e frustrazione contro l’indifeso Stefano Marilungo prima, e contro il fratello poi.
Gli investigatori hanno fatto partire una imponente caccia ai tre fuggitivi.