SANT’ELPIDIO A MARE - Il suo nome è circolato con insistenza come candidato sindaco insieme a quello dell’assessore Alessio Pignotti, poi scelto per guidare il polo civico. Ma Matteo Verdecchia resta in prima linea per questa sfida elettorale, è stato uno dei più convinti sostenitori di un progetto senza partiti. Nessun dispiacere, quindi, di non correre in prima persona per la fascia tricolore.
«Abbiamo deciso insieme che il candidato sarebbe stato lui.
Il legame con il sindaco Terrenzi resta forte: «Ci conosciamo da 40 anni, come tutti i rapporti di lunga data, la nostra amicizia può avere alti e bassi, ci confrontiamo apertamente. In questi anni è molto maturato. Nessuno sarà quello che è stato Terrenzi per la città, per il modo di fare, di essere sempre presente e di lavorare». Non ha dubbi, Verdecchia, che quella di Pignotti sia la scelta giusta. «Pignotti è cresciuto ed è più forte dal punto di vista amministrativo. Avrà il sostegno di tutti noi. È un uomo di 40 anni a cui nessuno ha regalato niente. Non è un immaturo, né nelle scelte personali, né in quelle amministrative. So per certo che non è influenzabile».
L’ex vicesindaco dice di stimare entrambi gli avversari, Gionata Calcinari e Fabiano Alessandrini, ma «il candidato del centrodestra ha fatto una scelta coerente, non posso dire altrettanto di Alessandrini. Se si pone contro questa amministrazione, avrebbe dovuto far dimettere i suoi assessori. Dopo 8 anni in maggioranza, meraviglia che si ponga in contrasto con l’amministrazione, ma abbia assessori che continuano a firmare delibere. Noi siamo rimasti qui, gran parte della maggioranza ci sostiene, se diciamo che il sindaco è bravo, perché scegliere un candidato sostenuto da partiti che in maggioranza non ci stanno?».
La previsione di Verdecchia è che «Pignotti andrà al ballottaggio, ma non saprei dire contro chi. La città ha bisogno di tranquillità e pacificazione, non di chi si polarizza. Servono persone serie che non mettano avanti il partito. Alessio è stato uno dei migliori assessori allo Sport che abbiamo avuto. Sono al suo fianco in qualsiasi ruolo per farlo vincere, farò quello che mi chiederà. Mi sento un fratello maggiore e farò campagna elettorale come se mi fossi candidato io».