Centro e Brancadoro, due aree da ripensare: sarà Nomisma ad indicare il futuro

Centro e Brancadoro da ripensare: sarà Nomisma ad indicare il futuro
Centro e Brancadoro da ripensare: sarà Nomisma ad indicare il futuro
di Pierpaolo Pierleoni
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Sabato 26 Febbraio 2022, 07:40

SANT’ELPIDIO A MARE  - Disegnare il futuro di due aree strategiche della città, sotto l’aspetto urbanistico, commerciale, sociale e demografico. È questo l’incarico che l’amministrazione comunale ha affidato allo studio Nomisma, che avrà ora due mesi di tempo per il progetto. Il primo passo, ieri mattina, è stato un incontro con i sindaci dei Comuni limitrofi: Civitanova, Fermo, Porto Sant’Elpidio, Montegranaro, Monte Urano e Montecosaro. 


«Sarà uno strumento che mettiamo a disposizione della prossima amministrazione – esordisce il sindaco Alessio Terrenzi – Nomisma ci fornirà indicazioni preziose per due aree strategiche come Brancadoro e centro, due zone che sembrano distanti, ma sono invece collegate.

Vogliamo una proiezione da oggi a 20 anni. Per il borgo medievale abbiamo ricevuto finanziamenti per oltre 5 milioni di euro, non vogliamo fare passi azzardati, servono scelte giuste e ponderate. Ringrazio i sindaci che hanno partecipato oggi, fornendoci spunti interessanti. Abbiamo una zona industriale che sta già cambiando vocazione e merita una variante urbanistica che progetti il futuro».


«Proprio per questo abbiamo stoppato tutte le richieste urbanistiche per l’area Brancadoro – aggiunge l’assessore Norberto Clementi – abbiamo rimandato tutto alla valutazione complessiva che ci fornirà Nomisma. Dialogando con gli altri Comuni cercheremo anche di cucire insieme alle città limitrofe il tessuto produttivo dei prossimi anni» A delineare come si articolerà lo studio, Marco Marcatili, insieme ai colleghi Johnny Marzialetti, Simona Ricchio, Massimiliano Colombi. «Sant’Elpidio a Mare ha voluto raccogliere l’esperienza di urbanistica partecipata che abbiamo avviato a Campiglione – commenta Marcatili – l’area Brancadoro è la zona del Fermano più conosciuta d’Italia, grazie a Tod’s ed ai negozi che vi insistono. Contiene anche una biodiversità, ha collegamenti importanti con l’Umbria, si può definire il principale centro di accoglienza nelle Marche per chi arriva da vuori. Come vogliamo sfruttare questo hub? Avremo per qualche anno finanziamenti importanti e serve decidere cosa fare di questi contenitori sistemati. Abitiamo un territorio in sofferenza per servizi, occupazione, calo demografico e degiovanimento». 


«Inizieremo da oggi a incontrare gruppi economici e soggetti sociali, presto vorremmo incontrare anche la famiglia Della Valle, il 9 marzo partirà un’indagine con tutta la comunità. Abbiamo due mesi di tempo, un vincolo che per noi rappresenta una ricchezza». Cosa fare del centro storico? Come utilizzare i contenitori che saranno sistemati entro qualche anno, dall’ex San Francesco a palazzo Menghetti, dall’ex cassa di risparmio all’ex casa del fascio? «Questo è il quesito che ci pone l’amministrazione comunale – conclude Marcatili di Nomisma – servizi, spazi per il terzo settore, apertura alle nuove generazioni, capire il modo migliore per riempire questi contenitori sarà il nostro obiettivo».

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