Chiusa psichiatria, pazienti via da Fermo
La protesta e lo sconforto delle famiglie

Chiusa psichiatria, pazienti via da Fermo La protesta e lo sconforto delle famiglie
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Martedì 27 Maggio 2014, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 10:49
FERMO - La denuncia l'hanno fatta i familiari dei pazienti: chiusa psichiatria e i pazienti portati anche fuori regione. L'associazione Psiche2000 - familiari e volontari per la salute mentale, è venuta a conoscenza, tramite alcuni familiari, visibilmente preoccupati, che dal 21 maggio scorso gli psichiatri dell'ospedale Murri di Fermo non possono più ricoverare nell'ospedale di zona i pazienti bisognosi di cure psichiatriche, poiché il reparto di psichiatria Spdc (Servizio psichiatrico diagnosi e cura) di Fermo è temporaneamente chiuso per lavori inerenti la messa in sicurezza. La presidente dell'associazione Angela Pallotti, sollecitata dai soci familiari, si è recata al Centro salute mentale di Fermo per avere chiarimenti e lì, è stata confermata l'avvenuta sospensione dei ricoveri, a causa di impellenti lavori di messa in sicurezza del reparto. "Già dai giorni scorsi - spiega la presidente si Psiche2000, Angela Pallotti - alcuni pazienti sono stati ricoverati in altri ospedali, anche fuori regione, perché non c'erano più posti nei reparti delle Marche!". "A questo punto ci chiediamo: come mai, il reparto non fosse stato messo già a norma, prima del trasferimento dal piano terra al 3° piano del Murri, avvenuto circa 6 anni fa? Come mai, considerando alcuni reparti attualmente vuoti, non si è scelta l'opzione di trasferirvi i casi più urgenti, in alcune stanze opportunamente allestite, o addirittura, di utilizzare gli ospedali semivuoti sparsi sul territorio fermano? Come mai, le persone con disturbi psichiatrici e le loro famiglie non siano adeguatamente considerate dagli amministratori della sanità, i quali decidono, arbitrariamente e senza nessuna comunicazione, di spostarli per l'Italia, per potere essere curati? E, come mai nessuno abbia mai considerato il disagio vissuto dai pazienti né le difficoltà logistiche ed economiche che i loro cari sono costretti a vivere?”. Domande che attendono una risposta.

Quest’ultimo avvenimento, evidenzia l’associazione Psiche2000, ha messo in luce nuovamente le carenze della sanità regionale, relativamente alla salute mentale, sia nella prevenzione che nella cura e riabilitazione. Già da tempo, abbiamo assistito ad una visibile riduzione del servizio ambulatoriale con chiusura alle ore 14, come un ufficio (!), e la limitazione dell’erogazione delle medicine a due ore, dalle 10 alle 12. Il personale medico è sottodimensionato in relazione alla popolazione del fermano e ai bisogni, per cui non sono stati più sostenuti gruppi Ama (auto mutuo aiuto) né per utenti, né per familiari.

Dal canto suo, l’associazione sta adoperandosi per offrire supporti alla riabilitazione, sia nel campo del lavoro, con il sostegno alla cooperativa Ecoama, che nell’area della socializzazione, con un progetto di Ortoterapia, destinato agli ospiti delle strutture riabilitative e agli utenti del Servizio Sollievo di Fermo, realizzato insieme all’associazione Il Tarassaco e co-finanziato dal CSV Marche; inoltre, si è attivata per la nascita di gruppi Ama per famigliari, con un positivo riscontro tra i partecipanti.

“Tuttavia, la nostra collaborazione con i servizi - conclude la presidente - deve essere considerata di sostegno e stimolo, mai di sostituzione nei compiti che spettano alle istituzioni! Premesso che la salute mentale è un bene di tutti e che va perciò tutelata e salvaguardata confidiamo in una maggiore attenzione ai bisogni delle persone in difficoltà e in una risoluzione intelligente e tempestiva della questione”.
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