Torna l'invasione delle lucciole
Seminude in strada, nuove proteste

Torna l'invasione delle lucciole Seminude in strada, nuove proteste
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Domenica 22 Febbraio 2015, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 11:45

PORTO SANT'ELPIDIO - Sono tornate le prostitute sulla Statale. C'è chi dice che non se ne erano mai andate.

Intanto ieri alle otto di sera se ne contavano una quindicina già al lavoro lungo i marciapiedi e, man mano che passavano le ore, il numero delle ragazze aumentava a bordo strada. Qualcuna era sola, altre erano in coppia. Sembravano meno spavalde quelle di ieri sera rispetto alle ragazze romene che dominavano le strade del sesso fino a qualche mese fa. Dall'agosto 2013 (a fine mese il sindaco emise l'ordinanza antiprostituzione) all'aprile 2014 se ne contavano settanta sulla statale adriatica da Nord a Sud.

Dopo gli arresti dei romeni: il “dottore”, come veniva chiamato nel giro Paul Hosu, Vasile Bratu e altri venti uomini finiti in manette per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, il fenomeno sembrava essersi ridimensionato, ma non è così.

Non c'è più l’invasione di massa sui marciapiedi, ma dietro alle ragazze che appaiono e scompaiono in punti diversi sembra esserci una regia, con tanto di cura dei dettagli. Sembra esserci un controllo, finalizzato a non creare allarme sociale.

Eppure l’allarme è alto. Non passano certo inosservate le ragazze. Né la ragazza cinese che, tutta incappottata, presidia la zona del Bowling, a Sud, né passano inosservate le bellezze dell’Est Europa che occupano la strada dal centro fino a Fonte di Mare. Sono queste ultime a indispettire di più i residenti, quelle che stazionano davanti alle vetrine dei negozi chiusi o nelle aree di servizio. Le più battute tra queste sono l'area di fronte l’Auchan e la stazione di Marina Picena. Tra le otto e le dieci di sera è facile imbattersi anche nei Taxi che fanno scendere le ragazze in zone prestabilite. A quell'ora i negozi sono chiusi, il disagio maggiore lo accusano i residenti, la gente di passaggio sembra non far tanto caso al fenomeno.

Sono gli elpidiensi la cui casa si affaccia sulla Statale a non poterne più. Si chiede di perseguire anche l’abbigliamento “mini”. Sindaci che hanno firmato ordinanze contro l'abbigliamento discinto. Ordinanze che hanno attirato fiumi di polemiche. Ma se i sindaci di Giugliano, Partinico, Pescara, hanno firmato tra il 2012 e il 2014 ordinanze che vietavano "abiti succinti alle prostitute in tutto il territorio" è evidente che il disagio sociale è reale. L'oltraggio al pudore non sembra passato di moda, anzi. A indignare non è tanto la contrattazione delle prestazioni in strada, quanto l'abbigliamento delle lucciole. Ne parlano politici, imprenditori, commercianti, liberi professionisti, operai. Uomini e donne. "Percorrendo la statale, sono arrivato a contare cinquanta prostitute ieri sera. E' una vergogna, non se ne può più" chiosa il presidente del Consiglio Vitaliano Romitelli. "Sono per la riapertura delle case chiuse, come ce ne sono nelle grandi città europee - afferma il consigliere del Movimento Cinque Stelle Marco Fioschini - c'è un vuoto legislativo non più tollerabile in Italia". Il capogruppo consiliare di Fratelli d'Italia Andrea Balestrieri parla addirittura di "presidiare la statale Adriatica dalle otto di sera in poi - dice - così si evita di far scendere in strada le ragazze nude". L'ex candidato sindaco Sergio Belletti fa sapere "le prostitute ci sono sempre state, il sindaco si limita a fare proclami, multe in Romania, telecamere, controllo notturno, ci vuole più sostanza”

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