Via Martiri delle Foibe, il legale della famiglia Nociaro: «Il Tar? La battaglia non è finita»

Via Martiri delle Foibe, il legale della famiglia Nociaro: «Il Tar? La battaglia non è finita»
Via Martiri delle Foibe, il legale della famiglia Nociaro: «Il Tar? La battaglia non è finita»
di Sonia Amaolo
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Sabato 2 Luglio 2022, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 14:11

PORTO SANT’ELPIDIO  - Via Martiri delle Foibe, l’avvocato della famiglia Nociaro mette i puntini sulle “i” ma si prepara il tavolo di concertazione per chiudere definitivamente la partita. Siamo alle battute finali. Si profila l’accordo dopo l’ultima tappa davanti al tribunale amministrativo e l’apertura del sindaco Nazareno Franchellucci.


L’impegno
La famiglia Nociaro, difesa dall’avvocato Jacopo Severo Bartolomei è pronta al dialogo.

Il Tar delle Marche ha respinto l’istanza dei privati, proprietari di una strada vicinale in contrada San Filippo, una strada da espropriare per pubblica utilità, ma non si è trovato ancora l’accordo e la questione rimbalza da un tribunale all’altro da anni e anni, mentre i residenti preparano le barricate, si dicono esausti per una situazione oramai fuori controllo che si trascina per le vie legali da troppo tempo. Non c’è una strada percorribile, non ci sono marciapiedi, aree sosta, non c’è illuminazione, in pratica le palazzine che si affacciano sulla strada non hanno i servizi strettamente necessari. Dal canto loro i Nociaro non vogliono uscire perdenti dalla partita. Il 22 giugno, in Camera di consiglio, c’è stata la pronuncia del Tribunale che fa pendere la bilancia a favore del Comune: «Da un sommario esame non emergono apprezzabili elementi di fumus per disporre misure cautelari. Emerge, invece, l’utilizzabilità dell’area residua secondo l’impiego agricolo attuale, che verrebbe avvantaggiato dall’ampiamento della sede stradale esistente, come avvantaggiato risulterebbe l’eventuale utilizzo edificatorio nel caso di accordo con gli altri comproprietari del comparto, poiché buona parte dell’urbanizzazione viene assunta dall’amministrazione anziché posta a carico dei privati lottizzati».

Questo scrive il Tar, che esclude l’esigenza di approfondimenti istruttori. La famiglia Nociaro non risulterebbe danneggiata quindi. Questo ha fatto dire al sindaco che «siamo davanti a una decisione importantissima, che non concede la cautelare ai privati, la legittimità va al percorso che l’amministrazione comunale sta portando avanti. Ci siamo messi subito al lavoro perché intendiamo verificare la disponibilità della proprietà a trovare una definizione della questione alla luce di questa ottima pronuncia, così che non si debba più, in alcun modo e per nessun motivo, ritrovarci un’altra volta in tribunale». L’obiettivo dell’amministrazione è appaltare e avviare i lavori a fine estate, al più tardi, a inizio autunno.


Ma l’avvocato Bartolomei tiene ad apporre sottolineature importanti alla parola fine. Sottolinea che «il 22 giugno in Camera di consiglio c’è stata la pronuncia su istanza cautelare, mentre il merito del ricorso resta da decidere, è modificabile, revocabile e soprattutto è appellabile. Il giudizio di primo grado è tutt’altro che concluso e qualora le trattative stragiudiziali in corso con il Comune non portassero ad esito auspicato di accordo, il sottoscritto ha avuto mandato di impugnare la pronuncia cautelare». Bartolomei precisa anche che la famiglia Nociaro chiedeva sì una somma superiore rispetto a quanto ha proposto il Comune, ma per l’acquisizione dell’intero lotto. 

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