PORTO SANT’ELPIDIO - Dopo le dichiarazioni del sindaco Nazareno Franchellucci sulla Fim, oggi parla la società. Per società s’intende l’azienda che ha il grosso delle quote in Fim, ossia Fratelli Simonetti. Il sindaco è convinto della bontà dell’operazione dei privati e ritiene necessario demolire quel che resta del vecchio opificio per riavviare la bonifica.
È intenzionato ad adire le vie legali, Franchellucci, se gli enti preposti a prendere le decisioni non si affrettano, come richiede la situazione.
Per la società «le dichiarazioni rilasciate da Mauro De Angelis nel corso dell’incontro con le associazioni ambientaliste sono state una provocazione calata in un clima esasperato, provocato da voci e idee che da mesi si rincorrono sulla possibilità di recupero della cattedrale. Peraltro non sostenute da studi capaci di contraddire le conclusioni della Politecnica. Una provocazione, quindi, lanciata per rispondere a chi sostiene proposte irrealizzabili di recupero di mura fatiscenti che creano confusione e rallentano la bonifica dell’area».
Per provocazione s’intende l’esternazione dell’imprenditore circa la possibilità di far entrare il Comune in possesso dei resti della vecchia fabbrica per risanarla in due anni. Questi sono i tempi che si richiedono. Per il Comune sarebbe impossibile e per questo nelle orecchie del sindaco è risuonata subito la provocazione che oggi conferma la società: «Il dialogo con il Comune è costante e la società è allineata con quanto dichiarato dal sindaco in merito alla necessità di avere risposte celeri dagli enti preposti e di completare quanto prima la bonifica dell’area e la sua riqualificazione a beneficio dell’intera cittadinanza», la chiosa.