Mezzo milione di euro per rifare i marciapiedi: Il Comune mette mano alla Faleriense

Mezzo milione di euro per rifare i marciapiedi: Il Comune mette mano alla Faleriense
Mezzo milione di euro per rifare i marciapiedi: Il Comune mette mano alla Faleriense
di Sonia Amaolo
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Sabato 18 Dicembre 2021, 06:10

PORTO SANT’ELPIDIO  - Mezzo milione di prestito per rifare i marciapiedi alla Faleriense. Ritocchi nelle vie Curtatone, Pesaro, Firenze, Abruzzi, Pergolesi, un tratto della Statale e lungomare verso il centro. In queste zone gli interventi sono necessari e non più rinviabili. La spesa è di 500mila euro e il finanziamento è tramite la Cassa depositi e prestiti.

I lavori sono previsti nel piano triennale delle opere pubbliche.

Il progetto definitivo era stato approvato con delibera di giunta il 7 dicembre. Il mutuo è a 20 anni, tasso fisso per 40 rate semestrali. Questo è un inizio, importante sarà non fermarsi. Secondo il presidente dell’associazione di quartiere Tiziano Giosuè il quartiere avrebbe bisogno di un restyling totale. Come s’è fatto per il centro.


«I marciapiedi della zona sud-est vanno rifatti tutti - esordisce Giosuè - in altre aree hanno rifatto tutto in porfido mentre alla Faleriense abbiamo ancora marciapiedi di 50 anni fa. Solo in via Marina ci sono stati interventi. Andrebbero rivisti tutti, una località turistica non può presentarsi con i marciapiedi di 50 anni fa». Parlando di marciapiedi rispunta il tema viabilità. E’ un po’ il tallone d’Achille della Faleriense, un aspetto di fondamentale importanza per il presidente che dice senza mezzi termini: «La viabilità nella parte sud-est di Porto Sant’Elpidio è zero, ci vuole il satellite per ritrovare la strada. Né pullman né camion con rimorchio, né altri mezzi di grandi dimensioni possono transitare dalle nostre parti».

Questo della viabilità è un discorso che merita l’apertura di un altro capitolo, va approfondito come merita. Certo è, che nella parte sud-est «tanti ristoranti hanno chiuso, e non è un caso» dice Giosuè. Certamente sarà stata la crisi a scoraggiare le attività ma anche la difficoltà di raggiungere certe zone, in effetti, potrebbe aver dato il suo contributo all’abbassamento delle serrande.


Tornando ai marciapiedi, invece: «spero che si rimetta mano a tutti – torna a rimarcare Giosuè, per far rimanere il concetto bene a mente – e mi auguro che i tecnici capiscano quali siano le difficoltà delle persone con handicap. Le barriere architettoniche non debbono esserci. Le periferie vanno trattate come il centro».

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