Linda trovata morta in casa a 49 anni, calzaturieri in lutto per l'imprenditrice

Porto Sant'Elpidio, Linda trovata morta in casa a 49 anni, calzaturieri in lutto per l'imprenditrice
Porto Sant'Elpidio, Linda trovata morta in casa a 49 anni, calzaturieri in lutto per l'imprenditrice
di Sonia Amaolo
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Sabato 14 Marzo 2020, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 12:05

PORTO SANT’ELPIDIO - Giallo sulla donna morta: la cassa è stata zincata. Sono gli effetti della pandemia. Trovata senza vita in casa Linda Javoisa, 49 anni, lettone. Del caso si occupa la questura che ha in capo le indagini. Giovedì pomeriggio c’è stato il sopralluogo nella villa della donna che viveva sola sul Raccordo Pinturetta a Porto Sant'Elpidio. Ad allertare il 118 è stata una persona amica che, non avendo ricevuto risposta alle telefonate, è andata a trovarla e ha fatto la macabra scoperta. La donna era morta da ore, forse dalla notte precedente.

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Dal primo pomeriggio a sera è stato un viavai di agenti, carabinieri, personale medico, fino all’arrivo del magistrato che ha dato il nullaosta e la salma è stata trasportata all’obitorio. La cassa è stata zincata per effetto del Coronavirus. Sono queste le disposizioni governative, in sostanza se c’è anche solo un minimo d’incertezza sulla morte non per cause Covid-19 la bara va chiusa immediatamente e zincata. Ma il virus non c’entra con questa morte. Al Micam, la fiera di Milano, aveva tranquillizzato i conoscenti sulle sue condizioni di salute, sembrava serena, dice chi l’ha incrociata e sa che altre volte aveva fatto preoccupare. Altre volte era stata soccorsa svenuta.
 
L’ultima volta se l’era cavata perché, nel cadere, si era fatta male al punto che aveva ripreso coscienza ed era riuscita ad allertare i soccorsi. Stavolta non è stato così. Era stata legata a un imprenditore della zona. Aveva un figlio che fa il modello a Milano ma «era una donna sola», come riferisce un amico che ne ricorda la sensibilità, l’allegria, la bontà d’animo, l’altruismo. Era una persona di buona compagnia. Ne aveva passate tante, dal boom delle calzature alla crisi. Come in tutte le vite aveva avuto i suoi incidenti di percorso, compreso un veicolo da 80mila euro trovato carbonizzato.
Gli accertamenti
Da verificare se a ucciderla sia stata l’assunzione di alcuni farmaci ma non si tratta comunque di un gesto volontario. Sono vari e piuttosto circostanziati gli elementi investigativi e le testimonianze che porterebbero ad avvalorare quest’ipotesi. A cominciare da quanto si apprende dai soccorritori che, quando sono intervenuti, si sono resi conto di trovarsi dinanzi a una morte anomala.
L’ambiente
L’episodio ha scosso Porto Sant’Elpidio e dintorni, il mondo delle calzature dove lei era molto conosciuta. Dove aveva cominciato, lavorando nel calzaturificio dell’ex compagno. Un uomo che era stato per lungo tempo il suo punto di riferimento. Era stata responsabile delle vendite in alcune imprese e aveva cambiato ditta sempre restando nel settore, ultimamente si era messa in proprio.

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