Non si presenta in caserma e in casa non c'è: il ladro di prosciutti finisce in carcere

Non si presenta in caserma e in casa non c'è: il ladro di prosciutti finisce in carcere
Non si presenta in caserma e in casa non c'è: il ladro di prosciutti finisce in carcere
di Sonia Amaolo
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Venerdì 3 Settembre 2021, 09:44

PORTO SANT'ELPIDIO - Rischia gli arresti domiciliari il ladro di prosciutti che era stato arrestato con le mani nel sacco nella notte tra domenica e lunedì. I carabinieri lo avevano sorpreso a rubare in un supermercato a Porto Sant’Elpidio, erano i militari del Radiomobile. Lo avevano perquisito e gli avevano trovato addosso un mucchio di tessere magnetiche.

Aveva rotto il vetro all’ingresso dell’esercizio e alla cassa non aveva trovato denari, per cui si era accanito sul banco dei salumi e aveva rotto anche tre bilance.

Erano scattati l’arresto e l’obbligo di presentarsi tre giorni alla settimana alla stazione dei carabinieri di Porto Sant’Elpidio, dove l’uomo risiede. Non si è presentato e mercoledì pomeriggio sono stati i militari a fargli visita a casa. Non lo hanno trovato e così per lui è scattato l’aggravio di pena. A Porto San Giorgio, invece, a finire in manette è stato un latitante. Un fuggiasco in fuga da Milano a Lido Tre Archi. Residente a Milano, di fatto, l’uomo si è stabilizzato a Fermo, lungo la costa, e qui è stato sorpreso. Ora si trova nel carcere di Fermo. Si tratta di uno spacciatore di 52 anni, un marocchino. Un volto noto alle forze dell’ordine. Per spaccio di stupefacenti, secondo la procura meneghina, deve stare in carcere 4 anni e 6 mesi. La sua latitanza è finita mercoledì pomeriggio, quando i carabinieri lo hanno scovato e gli hanno stretto le manette ai polsi. Due casi che sollevano i due grandi problemi presenti sulla costa in termini di sicurezza: da una parte i furti, sempre in aumento quelli di alimenti come nel caso del quarantenne che cercava soldi e cibo al banco degli alimenti freschi, dall’altra parte lo spaccio che non accenna a diminuire, anzi, non solo la pandemia e la crisi non sembrano aver inciso sugli affari dei venditori di droga, ma nemmeno le restrizioni che ci sono state durante il lockdown hanno fatto diminuire i traffici.

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