Porto Sant'Elpido, interessi da usura
Banca condannata per un mutuo

Porto Sant'Elpido, interessi da usura Banca condannata per un mutuo
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Marzo 2018, 19:41
FERMO - Secondo il Tribunale di Fermo, la banca ha stipulato un contratto di mutuo che contiene interessi usurari e l’ha condannata a convertire il prestito da oneroso a gratuito e soprattutto ha decurtato quasi 52.000 euro dal debito della controparte. Dopo la sentenza emessa il 27 febbraio e pubblicata l’altro ieri il saldo del mutuo al 31 gennaio 2014 non è più 119 mila ma 67,5 mila euro. 

In attesa del possibile appello, fa festa per la vittoria una coppia di albanesi, ormai residenti a Porto Sant’Elpidio da moltissimi anni, che nel luglio 2006 si è rivolta ad uno dei più grandi gruppi bancari italiani per chiedere un mutuo ipotecario per la prima casa, ottenendo un prestito da 146mila euro. Molti anni dopo, non riuscendo più a sostenere la rata mensile del mutuo, per scongiurare azioni esecutive sulla stessa, si è rivolta ai legali Lucia Lupi e Paola Lupi che, con l’assistenza della Sos utenti, si sono rivolte al Tribunale di Fermo nel 2015. Con una complessa ed articolata difesa tecnico-legale, i due legali del Foro di Fermo, insieme al perito di parte Andrea Torresi, commercialista di Potenza Picena, componente del Laboratorio Giurimetrico e delegato marchigiano della Sos Utenti, hanno dimostrato il carattere usuraio del contratto. 

Una parte delicata della controversia ha riguardato gli oneri accessori, come la penale per un’eventuale estinzione anticipata del mutuo e la commissione per risoluzione a seguito della decadenza dal beneficio del termine. Secondo i legali dell’istituto di credito tali oneri accessori sono “eventuali” e non potevano essere considerati nel conteggio per il calcolo del tasso reale del mutuo. Così non è stato perché ha prevalso la tesi secondo cui vanno inseriti tutti i costi presenti e futuri. La sentenza emessa dal giudice Maura Diodato ha dato ragione ai debitori intimando l’azzeramento di tutti gli interessi del mutuo applicati dalla data della stupila del mutuo (luglio 2006) che contemplava la promessa di “interessi o altri vantaggi” che sono risultati usurari, superando il tasso soglia prevista dalla legge, al momento della iniziale pattuizione, e condannando la banca a rimborsare alla parte attrice le spese di lite: 560 euro per anticipazioni, 7.500 euro per compensi oltre 15 % spese generali ed oneri fiscali e previdenziali. In definitiva l’istruttoria processuale ha portato al riconoscimento del “nuovo” debito di 67,5 mila euro rispetto al saldo capitale di 119 mila euro richiesto dalla banca nei confronti della coppia. Oltre 51 mila euro riconosciuti come non dovuti a causa dell’usurarietà del contratto di mutuo. 

«Siamo ovviamente soddisfatte per il risultato ottenuto. Le banche sono consapevoli di avere una forza contrattuale maggiore ma poi, in certi casi, finiscono col prevaricare superando i confini della legalità. Confini entro i quali, nel caso specifico, siamo riusciti a riportare l’istituto di credito», hanno detto Lucia Lupi e Paola Lupi che precisano come «la coppia debitrice non è mai stata inadempiente».
«Accade sempre più spesso che una banca chieda di essere rimborsata con azioni legali mettendo letteralmente nei guai il cliente e invece finisce poi per essere essa stessa a dover pagare o aver diritto a molto meno, come nel caso in questione», afferma il delegato marchigiano della Sos Utenti Andrea Torresi che prosegue: 

«Nelle Marche il fenomeno è molto frequente e può essere stimato nel 30% dei casi di rapporti che le banche classificano a sofferenza. A fine marzo 2017, ben 33.472 clienti erano classificati dalle banche come sofferenza presso la centrale dei rischi della Banca d’Italia e, quindi, soggetti a pretese esecutive anche attraverso decreti ingiuntivi, per complessivi 6,2 miliardi di euro. Questo vuol dire - continua Torresi - che circa 1,8 miliardi di euro che le banche operanti nelle Marche pretendono da imprese e famiglie non sono dovuti. Ma anzi sono le banche a dover restituire qualcosa. Tale patologica situazione devastante perché colpisce le attività produttive, costringendo molte a chiudere perché privi di credito e segnalati ingiustamente come cattivi pagatori”. I professionisti della Sos Utenti che hanno collaborato al caso in questione riferiscono che la pronuncia del Tribunale di Fermo ha ribadito che è un onere delle banche non predisporre contratti di mutuo che, anche solo potenzialmente, possano esporre il cliente a richieste usurarie, specialmente in caso di sua difficoltà economica e finanziaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA