Impianti sportivi, scadono i contratti: allarme gestione per le utenze sempre più care

Impianti sportivi, scadono i contratti: allarme gestione per le utenze sempre più care
Impianti sportivi, scadono i contratti: allarme gestione per le utenze sempre più care
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Sabato 14 Gennaio 2023, 03:55

PORTO SANT’ELPIDIO  - Quest’anno scadono i contratti di gestione per gli impianti sportivi e c’è da riscrivere il futuro di queste realtà che stanno vivendo la loro fase più difficile con i prezzi dell’energia triplicati e le bollette impossibili. 

 
I benefit non bastano 


L’amministrazione è corsa ai ripari con benefit una tantum ma non bastano poche risorse a mantenere in vita le attività. Si tratta di riscrivere il percorso possibile per società che gestiscono grandi strutture come il palazzetto dello sport, la piscina fino alle più piccole realtà dislocate nei quartieri. Le linee guida delineate dal Comune per la stesura dei bandi premiano l’offerta tecnica delle realtà interessate per una gestione quinquennale rinnovabile. 


Gli impianti 


Dallo stadio Ferranti al Martellini, dai campi sportivi Belletti a Marozzi, dalla pista di atletica al campo di baseball è tempo di rinnovare la gestione e si deve tenere conto dell’attività praticata, dell’anzianità delle associazioni candidate, del numero di tesserati e del radicamento sul territorio, oltre che delle innovazioni apportate per migliorare il servizio.


Le somme in ballo 

Le cifre erano fissate in: 50mila euro l’anno per il campo sportivo Martellini e lo stadio Ferranti, 8mila euro per Marozzi, 14mila euro per Belletti, 10mila euro per il baseball, 5mila per la pista d’atletica, tutte cifre da rimodulare al rialzo considerati i tempi che corrono. «Con i gestori degli impianti sportivi c’è un tavolo di dialogo sempre aperto e attivo – spiega l’assessore Emanuela Ferracuti – durante il periodo del Covid-19 abbiamo ritenuto necessario aiutare i gestori degli impianti per limitare le difficoltà finanziarie dovute a questi tempi di crisi.

Le società e gli enti di promozione sono determinanti per l’attività nel nostro territorio. Una crisi dell’associazionismo sportivo, con rischio di chiusura delle attività, comporterebbe un danno non solo nel mondo dello sport ma anche nel tessuto sociale della comunità relativamente alla salute e all’aggregazione. Considerato che dovranno essere rinnovate le convenzioni sarà necessario fare un ragionamento in relazione alle azioni da mettere in campo per contrastare il caro bollette ed ottimizzare le attività». 


Tempi difficili 


Tempi difficili per queste strutture, non si era fatto scrupolo nel rimarcarlo Maurizio Marini della cooperativa La Piramide che gestisce la struttura di via Ungheria: «Lavoro dalle 7 a mezzanotte - aveva detto - siamo quattro persone e con questi aumenti non si va avanti, veniamo da un periodo difficile e questa è la mazzata. Cerchiamo di risparmiare ma è un delirio». Secondo il candidato sindaco del Laboratorio Civico Gian Vittorio Battilà «il problema del 2018 era la formula per il punteggio economico basata sul valore del contributo e non sul ribasso. L’Anac si è espressa più volte con pareri di precontenzioso che definiscono tale formula non conforme al testo unico sugli appalti. Ci si deve basare sugli effettivi ribassi e non sui prezzi! L’amministrazione dovrebbe affiancare, con uno sportello specifico se necessario, realtà che volessero partecipare. Nel 2018 parteciparono solo realtà già coinvolte nelle gestioni». 


 

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