PORTO SANT’ELPIDIO - Sulla Fim le ragioni della proprietà non convincono gli ambientalisti. Il 30 è fissata la Conferenza dei servizi e nel frattempo torna all’attacco la cordata di associazioni unite nella battaglia contro la demolizione della cattedrale. Associazioni che tornano sull’argomento con nuove rivelazioni, convinte della bonifica possibile senza abbattere alcunché. Si parte dal presupposto che, nelle osservazioni della proprietà al preavviso di diniego ministeriale, è scritto che la fabbrica va demolita per procedere alla bonifica e garantire la salute pubblica.
Gli spazi
Ma «la cattedrale occupa solo il 5% dell’area Fim - scrive la cordata ambientalista - il terreno non è tutto inquinato, lo è solo in alcuni punti, secondo le indagini della proprietà.
I vincoli monumentali
Con Legambiente ci sono Archeoclub, Fabbrica delle Idee, Italia Nostra, Kayak Picenum, Laudato Sì, Comitato Tutela Rocca Monte Varmine e Lipu. Uomini e donne che fanno notare come la proprietà fosse consapevole della situazione prima di acquistare l’area e sapeva dei vincoli monumentali. Quindi «se c’è stato un errore di valutazione, superficialità nella fase progettuale, la colpa non può ricadere sulla comunità costretta a subire le conseguenze di una molto più alta densità edilizia e ritardi nella bonifica». Non piace agli ambientalisti il braccio di ferro con il ministero «si forza la mano sulla demolizione a colpi di carte bollate mentre si lascia nel totale abbandono la Palazzina Uffici, ridicolo tentativo di scaricare la responsabilità dei ritardi e dell’eventuale rischio per la salute pubblica sul Ministero. Se invece di aspettare tutti questi anni la proprietà avesse provato a sperimentare metodologie ecocompatibili oggi avremmo risolto il problema dell’inquinamento».
La strategia
Studi scientifici e pratiche applicate «da decenni dicono - chiosano - che la bonifica in situ è praticabile senza demolire strutture vincolate. Si può agire sui metalli pesanti e altri composti inorganici tramite fitorimedio in tempi brevi, se non brevissimi. Per concludere con una battuta: se 10 anni fa avessero piantato girasoli, pioppi, vetiver o altre piante adatte allo scopo, oggi l’area sarebbe già bonificata!».