PORTO SANT’ELPIDIO - Due di chili di cocaina, altri sette di marijuana. È uno dei sequestri maggiori degli ultimi anni, quello che la Guardia di Finanza di Fermo ha messo a segno venerdì scorso, con una perquisizione a casa di un quarantenne di origini albanesi. L’uomo, arrestato per possesso di stupefacenti finalizzato allo spaccio, ieri mattina è comparso davanti al gip di Fermo, dottoressa Leopardi, per l’udienza di convalida dell’arresto. Per l’indagato, assistito dall’avvocato Maurizio Cacaci, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
La strategia
Al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha fornito agli inquirenti alcuna giustificazione di questa presenza massiccia di droga nella sua abitazione, dove viveva con la famiglia. L’uomo era incensurato, sulla carta un insospettabile, ma da tempo le attenzioni delle Fiamme gialle avevano iniziato a concentrarsi su di lui, i suoi movimenti e la dimora in cui abitava, a Porto Sant’Elpidio.
Lo smercio
Un colpo significativo allo smercio di droga nella zona costiera, frutto di un lavoro di controllo e repressione dei reati che continua a tempo pieno. Al comando provinciale della guardia di finanza si prosegue ora per ricostruire la rete di contatti, fornitori e piccoli pusher riconducibili all’uomo arrestato. Che ruolo ha il quarantenne nella filiera della droga marchigiana? Solo un custode o un fornitore di grosso calibro? Sono queste le domande a cui gli inquirenti cercheranno di dare una risposta.