Bollette alle stelle, il ristoratore De Santis di Porto Sant'Elpidio: «Spese triplicate, pronti a chiudere per sei mesi»

Bollette alle stelle, il ristoratore De Santis di Porto Sant'Elpidio: «Spese triplicate, pronti a chiudere per sei mesi»
Bollette alle stelle, il ristoratore De Santis di Porto Sant'Elpidio: «Spese triplicate, pronti a chiudere per sei mesi»
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Settembre 2022, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 15:30

PORTO SANT’ELPIDIO - Ventimila euro di luce nel trimestre maggio-agosto 2021, cifra che è quasi triplicata nello stesso periodo dell’anno in corso, si arriva a 52mila euro, una bolletta che è un bollettino di guerra. Piero De Santis mostra il foglietto con i numeri perché siano chiari a tutti i termini del dramma.

Piero è contitolare, con il fratello Giuliano, di due floridissime attività di ristorazione a Porto Sant’Elpidio, due strutture importanti, rinomate, che funzionano bene, dove ci lavorano le famiglie De Santis e tante altre persone.

E’ proprio la caratteristica dell’attività che funziona a far preoccupare di più dal momento che si parla di stop di sei mesi. Se sono le strutture in buona salute ad annaspare, cosa ne sarà delle imprese che già zoppicavano prima che i prezzi finissero alle stelle?

Le cifre

Il gas nell’ultimo anno è salito del 550%, 14 volte la sua media decennale, l’energia è aumentata di dieci volte rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Soffrono tutti, hotel, bar, ristoranti, supermercati. E la previsione per l’inverno è più nera del nero, ad ottobre la spesa potrebbe aumentare del 75%. La speculazione ha incanalato i costi per l’elettricità e il riscaldamento verso una spirale dalla quale non se ne esce. «La situazione è diventata insostenibile – dice Piero De Santis –: se il Governo non varerà immediatamente un credito d’imposta almeno del 50% a novembre chiuderemo per sei mesi. Noi abbiamo deciso che ci fermeremo e attenderemo novità perché non riusciamo ad evadere queste spese, sono insostenibili, l’azienda va in difficoltà». Sei mesi di fermo al ristorante e hotel Il Gambero e al ristorante e chalet Settemari significa che i dipendenti finiranno in cassa integrazione, se sarà possibile. Altrimenti scatteranno i licenziamenti. E così sarà per tutte le strutture che danno da lavorare. De Santis è il referente provinciale dei ristoratori in Confartigianato e solleva un problema che riguarda tutti. Basta farsi un giro nei centri commerciali, nei supermercati, in tutte le strutture di grandi dimensioni. Si noterà che circolano poche persone e che le luci restano, comunque, accese. Alla minore spesa delle famiglie, per oggettiva necessità di risparmio, si affiancano i costi super maggiorati per le imprese. Si rischia la paralisi dell’economia. Per la ristorazione è la mazzata finale, il settore è alla canna del gas. Con la clientela non si può applicare il criterio del libero mercato e dunque è una lotta impari. «La paralisi delle attività è la grande preoccupazione che attanaglia tutti i sindaci d’Italia e non solo – dice il sindaco Nazareno Franchellucci – se un’impresa importante come quella di Piero e Giuliano De Santis manifesta difficoltà che rendono impossibile continuare ad andare avanti c’è di che allarmarsi ma a quanto ho capito si stanno prendendo dei provvedimenti importanti, l’Ue venerdì condividerà con gli Stati membri la linea da seguire, finalmente sembra che qualcosa si muova in Europa per affrontare questa drammatica situazione. Noi sindaci non possiamo fare altro che aspettare ed eseguire ciò che ci verrà detto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA