Porto Sant'Elpidio, Croce Verde in campo: un defibrillatore operativo in ogni quartiere. La cittadina rivierasca è cardioprotetta

Porto Sant'Elpidio, Croce Verde in campo: un defibrillatore operativo in ogni quartiere. La cittadina rivierasca è cardioprotetta
Porto Sant'Elpidio, Croce Verde in campo: un defibrillatore operativo in ogni quartiere. La cittadina rivierasca è cardioprotetta
di Sonia Amaolo
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Giovedì 23 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 18:59

PORTO SANT’ELPIDIO - Da oggi Porto Sant’Elpidio è cardioprotetta, defibrillatori in tutti i quartieri della città, in Centro in piazza Garibaldi/via Cesare Battisti, a Marina Picena alla piattaforma zona pineta, via Trieste, alla Corva a villa Maroni in via Grandi, alla Faleriense in via Faleria/Marina, a San Filippo al parco/Largo della Resistenza, a Cretarola in via Maiella, a Fonte di Mare alla piattaforma polivalente in via Mar Ionio. 


La Croce Verde ha portato i defibrillatori a Porto Sant’Elpidio su spinta del presidente Ezio Montevidoni, che è anche vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, istituzione senza la quale defibrillatori non ci sarebbero stati.

Ieri è stato presentato il progetto al polo Gigli, questi macchinari sono straordinari, fanno l’elettrocardiogramma e se rilevano arresto cardiaco fanno l’elettroshock. 


Semplici, rapidi, efficaci, aperta la scatola una voce dà le indicazioni, quindi si parte con l’analisi del ritmo cardiaco in 5 secondi, lo shock in 5 secondi. Se è necessario il massaggio cardiaco si spiega esattamente cosa fare e si procede con la seconda scarica, se necessario.


C’è il monitoraggio sulle vite salvate in Regione con questo sistema: una l’anno. L’attrezzatura è fornita dalla Bmm Instruments di Massignano che vende defibrillatori Dae per Marche e Abruzzo. «Quando nel 1977 iniziammo l’avventura della Croce Verde non avremmo pensato che saremmo cresciuti fino a questo punto – ricorda con orgoglio Montevidoni – da una prima ambulanza poco fornita abbiamo creato una realtà che ci inorgoglisce e ci stimola a fare sempre meglio. Ci siamo mossi su due direzioni: la formazione e i mezzi. Per tanti anni a gestire la formazione con abnegazione c’è stato il compianto Remigio Cuini. A lui, pertanto, dedichiamo il nuovo progetto a servizio della città».

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