PORTO SANT’ELPIDIO - Sessanta volontari in festa alla Croce Verde, 35 andranno a rimpolpare la sede in via Del Palo. Consegnati gli attestati alla Casa del Volontariato a 25 persone che sono in servizio da cinque, dieci, venti, trent’anni e a 35 persone che hanno appena concluso il corso di formazione di primo soccorso ed entrano in servizio.
«L’anno scorso ci siamo dovuti fermare a causa della pandemia - spiega il presidente della Croce Verde Ezio Montevidoni – in genere i corsi li facciamo tra gennaio e febbraio, massimo arriviamo a marzo. Abbiamo dovuto stoppare e, appena abbiamo visto che l’emergenza virale si è attenuata, cioè a maggio, abbiamo ripreso quest’attività. Abbiamo riproposto i corsi, però, solo a chi aveva intenzione di restare all’interno della Croce Verde a prestare servizio». Una realtà in continua crescita, al 31 dicembre 2020 ha registrato 2.655 emergenze, 10.915 servizi svolti, 460.804 km percorsi. Sono 378 volontari, 9 dipendenti, 7 del servizio civile, 2.815 i soci, 27 mezzi tra ambulanze 118 e per servizi secondari, automedica, pulmini di trasporto disabili e taxi sanitari. A breve ci sarà un’altra ambulanza 118. L’attività di formazione è l’elemento base e tutti devono partecipare a incontri per aggiornamenti sulle varie discipline.
Per i nuovi ci sono corsi di base, per formare persone in grado d’intervenire nelle emergenze, e ci sono corsi avanzati per acquisire competenze nella rianimazione, praticare il messaggio cardiaco e saper usare il defibrillatore.
«Diciamo che anche quest’anno abbiamo un buon numero di volontari che si apprestano a prestare servizio alla Croce Verde ma prevedo un futuro difficile. Non solo per la pandemia ma perché il volontariato è sempre meno appetibile per i giovani e questo non è un bene - spiega Montevidoni - noi ancora reggiamo, troviamo terreno fertile su determinate fasce d’età ma il grosso del problema sarà per l’avvenire, si tratterà di riuscire a coinvolgere ragazzi e ragazze nell’assistenza».