PORTO SANT’ELPIDIO - Il cinema gioca di fantasia ma è impossibile competere con le piattaforme. Facciamo il punto con un imprenditore che puntato su Porto Sant’Elpidio e ha una vocazione per la settima arte: Massimiliano Giometti. Il Multiplex di via Fratte, riaperto a fine agosto l’anno scorso, è una boccata d’ossigeno per la cultura e per l’economia del territorio. Giometti è un gruppo che gestisce 12 multisala tra Toscana, Romagna e Marche per 87 schermi.
Fare cinema significa anche mettere in campo idee nuove.
L’amministrazione è aperta a tutte le collaborazioni. «Dopo due anni e le misure restrittive, inclusi lunghi periodi di chiusura, è il momento d’invertire la rotta, pena la messa in pericolo del patrimonio di sale e della cultura cinematografica – dice l’assessore Emanuela Ferracuti –: il pubblico deve tornare a usufruire di questi luoghi». Giometti non nasconde i problemi e rimarca le incongruenze di un sistema tutto italiano che non aiuta gli imprenditori come lui. Parla delle finestre di sfruttamento del film, del sistema delle windows. Dice che fino a 10 anni fa i film avevano un’esclusiva di 105-120 giorni al cinema prima di passare alle piattaforme. Oggi la finestra è 90 giorni tra la proiezione al cinema e in tv da casa.
«Le spese sono notevoli, l’energia è quadruplicata – dice Giometti – . Abbiamo perso il 93% di fatturato durante la pandemia e ci hanno dato un contributo del 5%. La situazione è drammatica, il problema principale è la concorrenza delle piattaforme. A Porto Sant’Elpidio abbiamo un’eccezionale collaborazione con l’amministrazione, che segue le nostre idee per sviluppare rassegne culturali. Abbiamo intenzione anche di portare film in lingua originale e intendiamo avviare collaborazioni con le scuole per aprire in orari extra, mattina e pomeriggio».
In effetti nel resto del mondo il cinema nelle sale ha segnato un incremento anche del 60% tra il 2021 e il 2020. C’è un’anomalia italiana che si spiega con la deregulation nella tempistica per l’uscita di film. In Francia un film su Netflix si vede dopo 15 mesi rispetto alla proiezione nelle sale. In Italia si preferiscono i giganti del web, la stessa attenzione alle imprese che investono sul territorio non c’è.