Cattedrale, stop alla demolizione: a fine mese attesa la decisione sulla Fim

Cattedrale, stop alla demolizione: a fine mese attesa la decisione sulla Fim
Cattedrale, stop alla demolizione: a fine mese attesa la decisione sulla Fim
di Sonia Amaolo
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 03:35

PORTO SANT’ELPIDIO  - Demolizione o recupero della cattedrale? È la domanda in sospeso fino alla Conferenza dei servizi convocata in Comune il 30 gennaio per parlare della Fim. Secondo indiscrezioni fino a lunedì scorso il segretariato regionale del ministero della cultura pensava di riconfermare il no alla demolizione nella commissione tecnica regionale che si è svolta il 18 gennaio, una lettera raccomandata della società proprietaria dell’area gli avrebbe fatto cambiare idea.

La proprietà ha chiesto tempo per discuterne nella conferenza a fine mese, dicendosi disposta a ulteriori approfondimenti tecnici per valutare la possibilità di bonificare anziché abbattere la vecchia fabbrica di concimi. 


«Cercheremo di approfondire tutti gli elementi tecnici per arrivare a definire, in maniera chiara, i percorsi da seguire» dice il sindaco Nazareno Franchellucci con un certo ottimismo ma l’ordine del giorno segna in tre punti tre elementi che non necessariamente portano alla definizione degli obiettivi.

Si partirà dall’analizzare il preavviso di rigetto del segretariato, cosa della quale si è ampiamente discusso in queste ultime settimane, si analizzeranno le controdeduzioni della proprietà. Il punto sarà stabilire chi deciderà il come, il cosa e il quando.

È una questione di responsabilità, sul piano storico-culturale di conservazione del bene ma anche sul piano della salute nel caso di bonifica con la sabbiatura, tecnica che ad oggi pare sia l’unica possibile. Si dovrà trovare una sintesi. Tutti gli organi competenti sono chiamati a partecipare alla conferenza dei servizi: Provincia, Regione, Arpam, Sovrintendenza, Segretariato, Asur, Fim Srl, Ecoelpidiense Spa.

Si riparte dalla decisione della commissione regionale del 28 dicembre e il preavviso di diniego alla demolizione che ne era seguito perché «le motivazioni addotte non giustificano la necessità del ricorso alla demolizione, in particolare se essa può essere evitata tramite maggiori sviluppi conoscitivi e progettuali sulle modalità di bonifica delle strutture, che risulterebbero tecnicamente possibili o comunque meritevoli di ulteriori approfondimenti, o anche individuando diverse modalità d’uso del bene che non comportino rischi per la salute pubblica e ne garantiscano la tutela» scriveva il segretariato. La proprietà dell’area ha risposto il 5 gennaio con controdeduzioni e poi di nuovo con la lettera del 18 gennaio e la proroga del procedimento che fa prevedere l’interesse della proprietà ad attuare nuovi accertamenti per l’eventuale conservazione della struttura. 

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