Calzature da cerimonia, si torna a respirare dopo l'anno più difficile: «Ma con l'autunno i costi saliranno alle stelle»

Calzature da cerimonia, si torna a respirare dopo l'anno più difficile: «Ma con l'autunno i costi saliranno alle stelle»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Agosto 2021, 09:10

PORTO SANT’ELPIDIO - Scarpe da cerimonia, un settore che si è rialzato dopo il ko del 2020. Ma i problemi restano: stagione compressa, budget del matrimonio ridotto e ondata di aumenti delle materie prime. «Nel 2020, il lockdown e l’impossibilità di svolgere cerimonie ha azzerato le nostre vendite» confessa Paolo Ferracuti, 37 anni, che insieme alla cugina Erica Ferracuti (41 anni), guida il calzaturificio che porta il loro cognome, da circa 20 anni specializzatosi nella produzione di scarpe da sposa e cerimonia.

 
La salvezza
«Siamo sopravvissuti – aggiungono i due - grazie al fatto che siamo un’azienda familiare (su 10 persone che lavorano all’interno del calzaturificio, 6 sono della famiglia) e dunque flessibile. Grazie anche ai ristori e alla scelta di aprire alla collaborazione con altri brand per i quali sviluppiamo la loro idea fino alla realizzazione del prodotto finito». Da aprile 2021 la musica è cambiata: l’azienda sta lavorando a pieno regime e a giugno la produzione è andata a tutta velocità.

«Anche in questo caso grazie alla nostra flessibilità» commenta Paolo che però guarda anche al rovescio della medaglia e ad lavoro concentrato in pochissimi mesi: «Nel 2021 si sono svolte quelle cerimonie rimandate nel 2020 e quelle già programmate ma le famiglie hanno ridotto il proprio budget di spesa per cui se prima della pandemia, oltre alla sposa, compravano le scarpe anche la madre e la sorella, per esempio, quest’anno l’acquisto lo compie solo la protagonista» conferma l’imprenditore elpidiense.

Ciò ha un impatto sui ricavi dell’azienda: «La somma della produzione 2020 e 2021 equivale a quella del 2019» sintetizza Paolo Ferracuti che pone altre due questioni: «Siamo costretti ad andare in ferie perché i fornitori a cui ci rivolgiamo per reperire i materiali chiudono ad agosto. Non possiamo fare scorte perché le nostre scarpe vengono personalizzate da chi le compra. E quando riapriremo aumenteranno i costi». La scelta della scarpa da sposa, ci spiega lo stesso imprenditore, dipende dalla location («sul prato di una villa è sconsigliato il tacco a spillo»), dall’altezza della coppia («si tende a non far apparire la sposa più alta dello sposo») e, ovviamente, dall’abito nuziale («meglio una scarpa semplice che non prevarichi l’abito»).
La geografia
E dipende anche dalla geografia, e se il matrimonio è celebrato al Nord o al Sud: «Al Sud è obbligatoria la suola bianca e viene preferita una scarpa più luminosa, magari impreziosita con Swarovski o glitter, mentre al Nord il gusto è più soft» afferma Paolo secondo cui ciò che non può mancare alla calzatura è la comodità: «Visto che la sposa dovrà indossarla per circa 12 ore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA