PORTO SANT'ELPIDIO - Fra spaccio di droga, furti e truffe cresce l’allarme sicurezza in provincia. L’ultimo caso è davvero eclatante, la bomba carta esplosa l’altra notte in via Mameli a Porto Sant’Elpidio: ora è caccia all’autore del raid che avrebbe agito per vendicarsi di una donna che lo aveva rimproverato perché transitava in contromano. Il boato si è sentito a distanza e ha messo in allarme mezza città. E poco dopo, al bar Taxi in via Battisti, un cliente insolvente ha preso a morsi il barista che gli chiedeva di pagare il conto.
I paragoni
Non è un film, è il cuore della riviera fermana di martedì. Questi due fatti, la bomba e i morsi, sono la punta dell’iceberg di un problema che riguarda parte della provincia. L’esplosione e l’aggressione al bar sono accaduti tra le 21.30 e le 22.30. In via Battisti sono intervenuti i carabinieri di Fermo, in via Mameli gli artificieri, la Scientifica della Questura, i vigili del fuoco, la polizia municipale. Pesanti indizi gravano su un 18enne magrebino noto e temuto da residenti e commercianti, e conosciuto alle forze dell’ordine. Uno che risulta sia stato sottoposto a Tso (trattamento sanitario obbligatorio) la settimana scorsa. Il resoconto della serata di follia parte dal fatto meno eclatante in ordine di gravità, dal locale all’angolo della via della movida, dove il titolare è stato preso a morsi da un cliente italiano che era in compagnia di due amici e non voleva pagare. Sono intervenuti i militari dell’Arma. Per via Mameli, invece, i fatti segnalano un alterco tra un uomo e una donna che, nel rincasare dal lavoro, ha incrociato un’auto contromano con alla guida il magrebino.
Gli accertamenti
Polizia da una parte, militari dell’Arma dall’altra, tutte le forze dell’ordine di Fermo a mezzanotte erano a Porto Sant’Elpidio, secondo Comune in provincia per numero di abitanti, primo per problemi di droga in centro, tra la Torre dell’Orologio e Villa Bernetti, e ancora nelle vie Mameli, San Francesco, San Giovanni Bosco e IV Novembre. Confinando a nord con Civitanova e a sud con Lido Tre Archi, Porto Sant’Elpidio è diventata città appetibile ai pusher. Un gruppetto poco raccomandabile tiene in scacco i locali che rischiano la clientela buona per quella cattiva. Troppe domande richiedono risposte a questo punto. Intanto ci si chiede perché, nonostante il massiccio dispiegamento di uomini e mezzi, soggetti socialmente pericolosi girano liberi in spregio alle più elementari regole di comportamento nella società. Perché persone mentalmente instabili arrivano a rappresentare un pericolo per sé e per gli altri, nonostante le tante strutture di sostegno. Come mai, con tutte le operazioni di polizia, non si scardina lo spaccio che distrugge corpo, mente ed economia. Bisognerà far quadrare i conti tra operazioni di polizia e macchina della giustizia. Non è più il tempo di metterci una pezza.