Porto Sant'Elipidio, Cruciani al sindaco
anti prostituzione: «E' come Khomeini»

Porto Sant'Elipidio, Cruciani al sindaco anti prostituzione: «E' come Khomeini»
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Venerdì 23 Febbraio 2018, 12:30
PORTO SANT’ELPIDIO - Il sindaco paragonato a Khomeini e Franceschiello per avere ideato il portale online contro la prostituzione. Ci va pesante La Zanzara, va oltre la satira Giuseppe Cruciani. Il personaggio radiofonico più sfrontato e irriverente d’Italia fa spezzatino di Franchellucci e di Porto Sant’Elpidio. Il sindaco se la doveva aspettare la ribalta mediatica dopo il lancio del portale in cui posta foto e video dei clienti nella fase di abbordaggio delle prostitute.
Una gogna senza precedenti per gli habitué delle strade del sesso mirata a ridurre il fenomeno incidendo sull’anello debole della catena: i puttanieri. Cruciani attacca: «Il ridicolo moralismo dei sindaci è andato oltre con il sindaco di Porto Sant’Elpidio che vuol ripulire la città dalla prostituzione, quella zona è un puttanodromo e i sindaci dovrebbero essere contenti, in una zona deserta si devono accontentare del puttanodromo che porta turismo sessuale e non è da buttar via. Il puttanodromo nella costa adriatica è una forma di business. Questo sindaco che sembra Franceschiello invita gli abitanti a filmare e fare foto delle macchine che rimorchiano le prostitute e inviargliele, siamo alla follia, mette pure la targa, vergogna moralista, peggio di Khomeini». Franchellucci nel contrasto alla prostituzione le ha provate tutte e il portale è l’ultima frontiera.
Risponde alla satira de La Zanzara: «Sono parole vergognose per il nostro territorio. Proprio perché non accettiamo da parte di nessuno certi epiteti portiamo avanti battaglie estreme come questa contro la prostituzione. Centinaia di messaggi di supporto e sostegno sono la cosa più importante ma invito i cittadini che amano Porto Sant’Elpidio a indignarsi. Non dobbiamo permettere a nessuno di definire questa nostra zona così. Ognuno faccia la sua piccola parte, non sia indignazione di facciata ma di sostanza. Di un territorio umile e laborioso come il nostro non si dovrebbe parlare in questo modo».
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