Il papà con la bara e una folla in lacrime
Una tragedia che lascerà troppi vuoti

Il papà con la bara e una folla in lacrime Una tragedia che lascerà troppi vuoti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Giugno 2014, 20:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 07:13
PORTO SANT'ELPIDIO - Straziante addio alla piccola Mia e mamma Sara con una citt ferma per lutto. Con le due bare, al centro della scena, c'era Marco Eusebi, il compagno della giovane donna di 35 anni che, all'ottavo mese di gravidanza, ha perso la vita mercoledì scorso, sul raccordo Villa Bonafede. Ha detto addio alla figlia e alla sua donna con il coraggio e la disperazione di un guerriero, Marco.







Sarebbe stato papà per la seconda volta tra un mese e ieri, quando alle 15.30 è entrato in chiesa con le braccia protese in avanti, abbracciando la piccola bara bianca, qualcuno si è sentito male, tutti hanno pianto. Dietro di lui è entrata lei, "una regina vestita da sposa", ha detto il parroco.



Da quelle due bare papà Marco non si voleva separare. Rimasto a lungo inginocchiato accanto alla compagna, mentre qualcuno intonava "A te che sei" di Jovanotti. Poi si è alzato e, con la testa china in avanti, ha aperto le braccia e appoggiato le mani sulle bare. Così si è espressa la disperazione di un uomo cui il destino ha strappato due angeli in un colpo solo. Andrà avanti per il piccolo Tommaso questo papà. Tommaso che "cerca sempre la mamma", dicono i parenti.



Per l'ultimo saluto a Sara Malloni e Mia Eusebi Porto Sant'Elpidio si è fermata. Il corteo funebre è partito dall'ospedale di Fermo e alla chiesa di Santa Maria Addolorata della Corva si sono svolti i funerali. Piazza del Sacro Cuore, dove era stato allestito anche uno schermo, era gremita di persone. Come la chiesa, duecento persone a sedere e altrettante in piedi. In prima fila con Marco Eusebi la mamma di Sara, Bianca Rosa. Vicino la sorella Martina, nonna Carolina, i suoceri Franco e Rita Eusebi, la cognata Marica Eusebi, il nipote Mattia. C'erano le ragazze di Loriblu, i titolari. Il sindaco Nazareno Franchellucci, il presidente del Consiglio Vitaliano Romitelli, il vicesindaco Annalinda Pasquali, gli assessori. A concelebrare la messa don Andrea Andreozzi, parroco di Marina Picena, e don Paolo Canale, della chiesa scelta dai familiari di Sara perché lei desiderava sposarsi lì, dove era stata battezzata.

"La Madonna della Corva ne ha fatti tanti di miracoli, ma questo non l'ha fatto", dice una donna tra le lacrime. La liturgia fa riferimento alla storia di Abramo, patriarca del popolo d'Israele, che acquista il terreno per seppellire sua moglie Sara.



Quel terreno sarà "la terra promessa", dice don Andrea e, parlando di Sara, dice: "Era affezionata a questa chiesa che custodiva i suoi sogni. E' stata una morte terribile e improvvisa, ma il ventre di Sara gonfio e la piccola Mia fanno pensare alla vita, non alla morte". Sara regina, come la moglie di Abramo, "capace di governare la sua vita e quella altrui", conclude il sacerdote. "Due stelle in più brillano nel cielo per tutte le notti che verranno - legge un'amica -: ora potrai riabbracciare tuo papà. Ciao piccola Mia, sei entrata nei nostri cuori".



E’ poi la volta della collega di lavoro Fabiola Belleggia: "Da quando sei entrata in azienda abbiamo camminato gomito a gomito, un viaggio troppo breve per te. Che cosa possiamo raccontare a Tommaso? Che ha avuto una mamma meravigliosa. Non sei fuggita, sei solo andata nella stanza accanto". "Ti ho visto affrontare montagne e ho visto la felicità nei tuoi occhi quando era in arrivo Tommy, poi Mia che tanto desideravi. Senza di te non sarà più come prima", legge a sua volta Claudia Vannicola. Infine Annarita Pilotti, titolare della Loriblu: "Io e Graziano ti abbiamo voluto un mondo di bene. Hai sofferto e ora era arrivata la felicità piena. Un compagno meraviglioso, un figlio stupendo. Poi Mia, che sarà tua per sempre. Non dimenticheremo mai il tuo sguardo, il tuo viso, il tuo sorriso".
© RIPRODUZIONE RISERVATA