Porto Sant'Elpidio, passeggiate al cimitero
Il Consiglio dice sì e Balestrieri si barrica

Sulla sinistra Balestrieri nel consiglio comunale dell'altra sera
Sulla sinistra Balestrieri nel consiglio comunale dell'altra sera
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Giovedì 30 Luglio 2015, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 12:47
PORTO SANT'ELPIDIO - Si è barricato in comune ieri sera il capogruppo di Fratelli d'Italia Andrea Balestrieri.

Uscito dalla sala consiliare di Villa Murri a tarda notte, mosso a pietà nei confronti del comandante della polizia municipale Luigi Gattafoni, costretto a fare le ore piccole con lui, insieme al consigliere Antonesio Diomedi.



L'aveva promessa la barricata e così è stato, ma in verità Balestrieri aveva sperato fino alla fine in un altro epilogo. E' stata una consulta all'ultimo respiro sulla sua mozione. Il dodicesimo punto all'ordine del giorno dibattuto tra le 22 e le 24, mozione inerente lo spostamento in altro luogo che non fosse il cimitero delle passeggiate organizzate dalla commissione Pari opportunità con la scrittrice Valeria Paniccia.

Fino all'ultimo era sembrata in bilico la proposta dell'esponente della destra. Voci di Palazzo avevano anticipato che alcuni membri della maggioranza avrebbero votato a favore della proposta. Invece i pro sono stati cinque. L'opposizione, escluso l'assente Giacomo Perticarini. Dalle fila della maggioranza si è astenuto Sergio Ciarrocca.



"Sono amareggiato, deluso e arrabbiato - dice Balestrieri dopo una notte insonne - c'è stato un acceso dibattito in sala e ho fatto notare che, oltre al dato morale e cristiano, ne subentra uno oggettivo, giuridico, che riguarda il mancato rispetto dell'articolo 51 del regolamento di polizia mortuaria. Articolo che vieta la pubblicità o la vendita di beni e servizi al camposanto. Di questo non ne hanno tenuto conto i dieci consiglieri che hanno votato contro la mia mozione. Consiglieri che, votando così, si sono assunti una responsabilità verso la città e la legge, dato che al riguardo c'e un esposto presentato alla Procura. Il mio segno di occupazione della sala consiliare - conclude- è un formale atto di protesta contro chi vota a prescindere, senza considerare né la volontà dei cittadini né il rispetto delle leggi".
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