Gli ambulanti hanno, in prima battuta, assunto un atteggiamento remissivo, quasi a chiedere la clemenza alle divise. Ma quando una vigilessa ha spiegato loro che per svolgere una simile attività servono regolari permessi, dalle suppliche si è passati in un batter d'occhi alle minacce. Uno degli abusivi, infatti, si è rivolto a brutto muso a una vigilessa dicendole che avrebbe rotto il naso a chiunque avesse toccato la sua merce. Un atteggiamento che ha spinto l'agente a richiedere il supporto delle altre forze dell'ordine, e parliamo di polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e capitaneria di porto. Ma alla telefonata della vigilessa, gli ambulanti hanno replicato con altrettante telefonate ai loro "colleghi", forse per chiedere man forte.
Fortunatamente l'immediato intervento delle altre forze dell'ordine sul lungomare ha spinto i venditori abusivi a dileguarsi. Insomma una guerra di posizione, quella ingaggiata tra le parti che, di certo, non fa dormire sonni tranquilli alla polizia municipale, soprattutto quando a pattugliare la costa ci sono delle vigilesse. Non è la prima volta che sequestri e controlli finiscono con colluttazioni. Nel luglio del 2013, infatti, un vigile urbano è stato aggredito, strattonato e spinto a terra da un ambulante dopo che l'agente gli aveva sequestrato due borsoni di merce contraffatta.
Leggi Corriere Adriatico per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO

Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout