PORTO SAN GIORGIO - Porto, conto alla rovescia per il provvedimento di decadenza. «Stiamo già preparando il piano B», rimarca il sindaco Valerio Vesprini. Le ipotesi sul tavolo sono la suddivisione della concessione o la gestione da parte della partecipata del Comune. La maggioranza rimanda dunque al mittente le accuse della minoranza, mentre l’assessore Fabio Senzacqua dice: «Noi vogliamo solo tutelare gli interessi dei cittadini».
I tempi
Come confermato dal Demanio, c’è una proroga di 90 giorni per lo sgombero dell’area, che dovrà svolgersi entro il 23 novembre. «Dopo il comunicato dei consiglieri di minoranza che poi è il Pd ma si vergognano a chiamarsi così - dice Vesprini - voglio sottolineare che le elezioni, con il 66%, hanno dato l’indicazione per un cambio di rotta e nell’amministrare e nell’affrontare le problematiche.
Poi passa alla cronistoria. «Appena insediato, ho ricevuto la chiamata di una socia del Marina, dopo l’approvazione del piano del porto, preoccupata perché mancavano le osservazioni dalla Regione, e si diceva che quest’amministrazione non avrebbe portato a termine il piano. Invece, gli uffici hanno lavorato anche ad agosto per portare il piano in Consiglio alla prima data utile per l’approvazione definitiva in Regione. E dopo vari incontri con i soci del Marina, abbiamo appurato che la polizza fideiussoria, di 970mila euro, mancava dal 2016». Da qui la richiesta per la decadenza, lo scorso 10 marzo. «Se la società non paga - spiega - come Comune siamo tenuti a tutelare i cittadini, sennò il Demanio chiede i soldi ai cittadini». Ecco perché «nella sciagurata ipotesi che la società vada via, bisogna pensare alla gestione provvisoria, per questo, con la delibera di giunta del 18 agosto, abbiamo dato mandato agli uffici di valutare due opzioni: suddividere la concessione in più concessioni o valutare la gestione in house dalla partecipata. A noi interessa che il porto non venga chiuso».
I dubbi
Senzacqua non accetta le critiche della minoranza: «Io il regista? Dimenticano che ho la delega al porto e decido con la giunta. Con la delibera del 18 agosto, abbiamo chiesto la gestione diretta tramite la nostra società in house. Nel 2017, il sindaco Nicola Loira scrisse a Fabrizio Cesetti perché la società era inadempiente. Secondo lui la strada più semplice, sarebbe stata la restituzione della delega alla Regione, ma c’è una legge nazionale che delega a Regioni e Comuni. Dicono di voler controllare noi, quando il problema l’hanno creato loro. E poi oltre ai canoni mancati che la società deve al comune, ci sono oltre 500mila euro di tasse comunali non pagate, di cui 316mila euro di Tari e 198mila per Ici e Imu».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout