Porto, il Comune di Porto San Giorgio tiene duro: nessuna proroga allo stop. Vesprini: «I creditori siamo noi»

Porto, il Comune di Porto San Giorgio tiene duro: nessuna proroga allo stop. Vesprini: «I creditori siamo noi»
Porto, il Comune di Porto San Giorgio tiene duro: nessuna proroga allo stop. Vesprini: «I creditori siamo noi»
di Serena Murri
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Giovedì 16 Marzo 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:13

PORTO SAN GIORGIO - Porto, nessuno sconto. Il concessionario ha 60 giorni di tempo per pagare i mancati canoni. Pochi giorni fa era arrivata la notizia dell’inizio della procedura di decadenza della concessione demaniale. Non esattamente un fulmine a ciel sereno, dato che i problemi vanno avanti da anni. La procedura, attivata d’ufficio dagli uffici preposti che riscuotono i canoni per poi trasferirli alla Regione, arriva in quello che sarebbe potuto essere il momento di rilancio. La passata amministrazione, per mano dell’ex sindaco Nicola Loira, ha dotato la città dello strumento urbanistico utile a far diventare l’infrastruttura punto di riferimento territoriale, con spazi e servizi, mai esistiti a partire dalla sua inaugurazione, nel 1982.


L’incontro

Ieri mattina era attesa una conferenza stampa per spiegare come fossero andate le cose ma è stata annullata per impegni improrogabili.

Il sindaco, Valerio Vesprini, ha fatto sapere che «manca la polizza fideiussoria e si proclamano creditori. I sangiorgesi non devono un euro ai concessionari del porto turistico».

L’avvio

A seguito dell’avvio del procedimento per la decadenza de La Marina. Vesprini rimarca che «l’avvio del procedimento del Comune nei confronti del concessionario non è una notizia negativa. Si tratta di un’ulteriore apertura di credito verso la società, consentendole di dirimere entro 60 giorni ciò che non è stato risolto in questi anni. Per questo, fin dalle prime battute di questa vicenda, non abbiamo inteso dare ulteriori spiegazioni. Questa amministrazione ha ereditato situazioni intricate e pesanti, dal patrimonio (di cui avremo modo prossimamente di entrare nel merito) al porto. Sono stato eletto per decidere, tutelare l’ente e i cittadini sangiorgesi che rappresento. Il principale aspetto che riguarda oggi la concessione è molto semplice, manca la polizza fideiussoria a garanzia del perfetto adempimento degli obblighi derivanti dall’atto formale di concessione sottoscritto nel 2006. Tra questi vi è il pagamento del canone che, evidenzio, non viene incassato dal Comune bensì dallo Stato. Spetta agli uffici il controllo del pagamento, delle garanzie e del rispetto di tutti gli obblighi contrattuali».

I numeri

La cifra dei mancati canoni dovrebbe aggirarsi sui 300mila euro. Di conseguenza «non posso fare altro - motiva il sindaco - che sposare l’avvio della procedura di decadenza della concessione. C’è un tempo per dire e uno per dare: il primo è terminato. Dalla stampa ho letto le parole del presidente Marconi il quale riferisce che il Comune è in debito, non in credito. Simili affermazioni sono inaccettabili. Il Comune non è un ente astratto, i sangiorgesi non devono un euro al concessionario. Anzi, il nostro ente è in credito di Tari e Tares, Imu e Tasi da svariati anni».

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